Frammenti di Petrarca e Foscolo, la musica e le liriche di Salvatore Sciarrino. Scenario, la cattedrale di Città di Castello nel contesto del Festival delle Nazioni. Il nuovo lavoro, inedito, del musicista siciliano, dal titolo ''Cantiere del poema'', sarà eseguito venerdì e rappresenta uno dei momenti più importanti della manifestazione tifernate. ''Cantiere del poema'' è un'opera per voce (il mezzosoprano polacco Anna Radziejewska) e strumenti (Ensemble Algoritmo, specialista della musica contemporanea), con la direzione di Marco Angius. La strumentazione è quasi simile, tranne che per l'aggiunta di un contrabbasso, a quella usata da Maurice Ravel per i ''Trois poe'mes de Ste'phane Mallarme''', composti all'inizio del secolo scorso, che saranno eseguiti in apertura di serata. In una edizione tutta dedicata all' Italia, il festival ha chiesto un contributo originale ad uno dei massimi musicisti italiani contemporanei, e Sciarrino, che da tempo abita a Città di Castello, ha risposto con un lavoro che già dal titolo riprende il suo approccio alla composizione. ''Il titolo - spiega - dice della dura disciplina richiesta dal linguaggio, quale esso sia, musicale o poetico; e di quanto vario e imprevedibile, possa rivelarsi il rapporto fra musica e testo. Il canto, sostengo da anni, acquista intero il suo potere se riusciamo a unire due forze: l'emozione del suono e la profondità delle parole. L'intellegibilità del canto è, per me compositore, fatto non accessorio''. Ed ecco come Sciarrino inquadra la sua opera nel contesto della celebrazione dell' Unita'. ''Formato negli ideali di Dante - afferma -, vivo la mia fragile illusione circondato dalla vuota, confusa baldoria italiana, non estetica quanto civile. In ricordo dell'Unità d'Italia, non è affatto casuale la scelta di Foscolo, anticipatore incorruttibile, che ha rifiutato ogni compromesso inventando l'esilio volontario, abbracciando il rischio della miseria''. Questo pomeriggio, a Palazzo Vitelli, viene intanto presentato, nel contesto del festival, il nuovo catalogo della collezione Burri, curato da Maurizio Calvesi e Bruno Cora'. L'iniziativa è della Regione e della Fondazione Palazzo Albizzini - Collezione Burri, e fa parte delle iniziative di ''Spazio Umbria''.
Città di Castello/Umbertide
30/08/2011 11:45
Redazione