C.Castello.Giovani,discoccupati e single,questa la realtà del tifernate.

Matrimoni in crisi a causa della crisi.

Sembra che i tifernati abbiano le idee chiare in proposito e che di fronte alla necessità di stringere la cinghia a causa delle difficoltà in primis nel trovare un’occupazione e ad arrivare inoltre a fine mese, abbiano scelto di rinunciare ai fasti dei matrimoni da favola di pochi anni fa per scegliere la strada, evidentemente più economica, della convivenza e di un rapporto tutto sommato più libero e meno costoso. Dove ognuno può eventualmente riprendere la propria via senza troppi ripensamenti e senza avere sostenuto grandi spese per metter su casa e famiglia. Meno che meno per la celebrazione del matrimonio che ora come ora, è un vero e proprio investimento. Che non tutti e a maggior ragione i giovani in cerca di prima occupazione, possono permettersi di sostenere. E se questo matrimonio proprio non s’ha da fare secondo una frase di manzoniana memoria, la causa principale di questo stato di cose sembra che sia principalmente da addebitare alla mancanza di un lavoro che riguarda i giovani a causa della grave crisi che sta interessando anche l’Altotevere e che ha progressivamente messo in ginocchio i settori strategici dell’economia locale.

Questo almeno in sintesi il quadro che emergerebbe sfogliando l’ultimo annuario statistico pubblicato dal comune di Città di Castello e che conferma un calo dei matrimoni, siano essi religiosi o civili, che sono passati da 158 nel 1998, di cui 136 quelli celebrati in chiesa e 22 quelli celebrati dal sindaco in fascia tricolore, ai 128 del 2007 con 108 matrimoni celebrati con rito religioso e 20 con rito civile. A fronte di un minor numero di matrimoni, si registra però anche un calo nelle separazioni e nei divorzi per cui le coppie scoppiate sono passate dalle 27 del 1998 alle 20 del 2007. E chissà che nella decisione di restare insieme, nonostante qualche scaramuccia e prevedibile litigio, non abbia giocato e non giochi un ruolo importante la mancanza di liquidità a causa delle parcelle troppo salate degli avvocati…

Simona Santi