C.Castello: Il "popolo" del Pd sceglie segretario e presidenti di circoli

Ds e margherita ad un passo dallo storico accordo: il "risiko" delle nomine del Pd e l'anomalia istituzionale. Accordo in dirittura d'arrivo fra le varie "anime" dei due ormai ex partiti del centro-sinistra, che a Citta' di Castello, forse vivranno, almeno a palazzo, qualche mese in piu'. Dal summit di ieri sera e' infatti uscita la tanto attesa fumata bianca sulla definizione della rosa di nomi che dovra' essere sottoposta al giudizio del "popolo" delle primarie il 26 e 27 gennaio. Tutto in discesa per la ripartizione dei quindici circoli che ricalcheranno alla perfezione i seggi utilizzati per incoronare Maria Pia Bruscolotti e Walter Veltroni, numeri uno del partito a livello regionale e nazionale. Ogni circolo, composto da un minimo di dieci ed un massimo di trenta membri, verra' rappresentato da un presidente e da un vice. I circoli poi eleggeranno, in proporzione al numero di votanti, i delegati al "super" comitato comunale che sara' composto da 111 membri piu' gli aventi diritto (tutti coloro che hanno incarichi istituzionali locali, regionali e nazionali). In base ad un tacito accordo la ripartizione in quota ai due ormai ex partiti, Ds e Margherita, prevede l’attribuzione di ottanta delegati ai Ds e trentuno alla margherita. Definita anche l’ampia rosa di nomi per la corsa ai sette posti disponibili nel comitato provinciale del Pd. Dopo riunioni e faccia a faccia piu’ o meno segreti, le diverse componenti di Ds e Margherita anche in questo caso avrebbero raggiunto un intesa che prevede la seguente ripartizione: tre candidati ai Ds e tre alla margherita. La settima casella spetta di diritto a colui che sara’ il candidato unitario alla segreteria del futuro partito democratico tifernate, Domenico Caprini, il vero e proprio tessitore di tutte le trame politico-istituzionali di queste ultime settimane. Caprini dopo aver gestito la delicata fase della campagna elettorale per le primarie evitando fratture e defezioni fra i due ormai ex partiti, ha di fatto ipotecato il ruolo di leader locale. Dunque Caprini in pol position per un posto al comitato provinciale, affiancato per l’area diessina da un docente universitario espressione della “sinistra” (che fa riferimento a Christian Goracci) e due new-entry “rosa”, una per la zona sud, San Secondo e l’altra a Cerbara. Gli altri tre candidati papabili spettano alla margherita che con ogni probabilita’ proporra’ Franco Ciliberti ed una candidata proposta da Corrado Chieli, affiancata da un giovane del Centro Democratico (area Secondi-Belardinelli). Non saranno della partita gli assessori Ds e Margherita di giunta: per loro ci sara’ posto nel comitato comunale. Alla fine pero’ soltanto le “urne” potranno dire se gli accordi sottoscritti saranno adeguatamente suffragati dal necessario consenso. Sul versante istituzionale infine, archiviata la parentesi del voto del prossimo week-end, si profila la possibile costituzione di una confederazione in consiglio comunale che vedrebbe almeno per un congruo periodo di tempo la sottile distinzione fra i quattro esponenti di Coalizione Democratica (Ciliberti, Granci, Bravi e Novelli) che siedono al centro del massimo consesso cittadino, guidati dall’attuale capogruppo della margherita, Felice Granci, e il cosiddetto Pd di maggioranza (i sei consiglieri Ds piu’ Luca Secondi) dove potrebbe verificarsi il cambio del timoniere fra l’attuale capogruppo Domenico Caprini (di fatto incompatibile con l’incarico di futuro segretario) ed il giovane consigliere diessino, Michele Bettarelli. Qualcuno pero’ sussurra che la faticosa nascita del Pd a Citta’ di Castello lascerebbe per strada autorevoli rappresentanti del mondo sindacale e delle associazioni decisi a non entrare a far parte di questa famiglia allargata.