C.Castello: Nidil Cgil perugia denuncia la Cepu per aver mandato a casa trenta lavoratori dopo anni di collaborazione a progetto

Il sindacato Nidil-Cgil Perugia denuncia che la Cepu, celebre centro di preparazione universitaria di Città di Castello, manda a casa trenta giovani collaboratori “dopo essere stati impiegati per cinque anni con finti contratti di collaborazione a progetto”. “Si tratta di una situazione paradossale – commenta Graziano Sampaolo, segretario generale Nidil Cgil Perugia – anche in considerazione del fatto che questi lavoratori, evidentemente ad alto rischio vertenziale vista la loro pluriennale carriera a progetto, saranno sostituiti da altri collaboratori che l’azienda sta continuando ad assumere con contratti trimestrali.Appare assurdo – aggiunge Sampaolo – che mentre a Roma governo e parti sociali stanno discutendo di come porre un freno agli abusi dei finti contratti a progetto in sostituzione del lavori dipendente, Cepu ricorra a questo stratagemma per risparmiare sul costo del lavoro”. Nidil Cgil nazionale ha già inviato una richiesta di incontro all’azienda per chiedere l’immediato ritiro dei licenziamenti. Intanto in una nota ufficiale Cepu, il cui rappresentante è Francesco Polidori (nella foto), definisce le notizie del sindacato “imprecise, incomplete e pervase di valutazioni che distorcono la realtà dei fatti. Si tratta infatti di rapporti di collaborazione autonoma a progetto, finalizzati a sviluppare la campagna pubblicitaria del momento atrtraverso il contatto con il pubblico da condurre per via telefonica. Tale collaborazione a progetto è richiesta per determinati periodi individuati dalla struttura aziendale, che coincidono con la maggiore intensità dell’attività lavorativa della struttura stessa, ragion per cui gli stessi si esauriscono nel momento in cui viene meno la campagna pubblicitaria per la quale sono stati conclusi. E’ evidente – conclude Cepu – che la stipula di nuove collaborazioni coincide con la progettazione di nuove campagne pubblicitarie. Appare evidente il mero intento posto in essere, ovvero enfattizare e strumentalizzare uno stato di cose, rappresentando una realtà mistificata”. La struttura Cepu dichiara di respingere in toto quanto contenuto nel comunicato Nidil Cgil di Perugia e si riserva ogni azione a tutela della propria immagine.