C.Castello. Politica: terminata la tregua tra Umbertide e C.Castello.

Il valzer delle candidature. Smaltita la “sbornia” carnevalesca di primarie e “caminetti di coalizione, partiti e schieramenti si gettano a capofitto nella bagarre delle investiture per uno scranno a Palazzo Cesaroni. Il 27 Febbraio è l’ultima data utile per presentare simboli e liste collegate ai candidati alla presidenza della regione, una lotta contro il tempo condita da risentimenti, velleità e aspirazioni personali. In alta umbria sembra certa la riconferma di pezzi da novanta del parlamento regionale a partire da Andrea Lignani Marchesani per il Pdl e Oliviero Dottorini in corsa con la nuova casacca Dipietrista. Sul versante Udc, si profila la candidatura di Antonio Bruschi, ex segretario comprensoriale della Confartigianato. Saranno della partita anche leghisti duri e puri della prima ora come Cirignoni, Gnani e Bucci. Sul fronte opposto la partita piu’ avvincente si registra in casa Pd con l’annunciata candidatura del sindaco tifernate Fernanda Cecchini alla spasmodica ricerca di accordi che travalicano i confini comprensoriali. Il progetto del sindaco di Citta’ di Castello, che ha incassato il sostegno della componente ex margherita che fa riferimento a Corrado Chieli, in rottura con l’area Bocci-Guasticchi, è chiaro: ricevere una investitura di area vasta e puntare ad elezione in consiglio regionale e possibile approdo nella giunta Marini magari al timone del dicastero dell’agricoltura. Dal territorio altotiberino, almeno in questa prima fase di incontri fra segretari emergerebbero disegni strategici diversi. A San Giustino per esempio il comitato comunale del Pd ha da tempo indicato in Daniela Frullani la candidata di territorio, qualche chilometro piu’ in la a Cirerna, disco verde per l’ex sindaco Claudio Serini. Anche Monte Santa Maria con Mauro Severini (alfiere della “corrente” ex margherita che fa riferimento a Carlo Liviantoni) e’ pronta a calare il proprio asse, cosi’ come Umbertide, e qui è forse la svolta di questa intricata matassa, decisa a riconfermare il modello gestionale pluridecennale di Maurizio Rosi e Manlio Mariotti, potente segretario regionale della Cgil. Intanto gli umbertidesi chiedono la "testa" dell'assessore provinciale Caprini per far posto ad un umbertidese, questo il "costo" dell'eventuale OK alla Cecchini. Al di là del confine altotiberino, anche il Pd dell’Alto Chiascio si affiderà ad un proprio candidato, Andrea Smacchi, capogruppo in consiglio comunale a Gubbio. Per quanto riguarda gli altri partiti, dopo la rottura con sinistra e libertà che correrà forse da sola con Stefano Briganti o chissà con il senatore Vennazio Nocchi, i socialisti sono pronti a schierare le prime pedine come Massimo Massetti o Maurizio Rapaioli, rifondazine comunista invece chiederà il solito contributo di servizio a Mauro Alcherigi o al segretario Ascanio Graziotti.