C.Castello. Truffe alle schede dei cellulari.

Arrestati per violazione della legge sulla privacy. Due tifernati, titolari di due diversi negozi di telefonia mobile di aziende concorrenti, sono stati arrestati per aver violato, in concorso tra loro, le norme del “codice in materia di protezione dei dati personali”. Una signora di Città di Castello ha ricevuto la chiamata da un operatore telefonico che chiedeva conto del perché volesse fare il cambio del servizio e dell’operatore di telefonia mobile, visto e considerato che invece poteva avere le stesse se non migliori condizioni per il suo contratto. Fino a qui niente di strano se non fosse che la donna non aveva fatto nessuna richiesta del genere, ed invece ha così scoperto di essere titolare, oltre che della sua scheda telefonica con la Tim, anche di una con la Omnitel, due diversi numeri di cellulari avendo però solo un apparecchio. La donna si è insospettita e ha sporto denuncia per violazione della legge sulla privacy alla squadra anticrimine del Commissariato di Città di Castello. La squadra anticrimine, capitanata dal commissario Maurizio Alessandrini, ha condotto un’indagine scoprendo che i due commercianti, titolari dei due negozi di telefonia mobile, utilizzavano indebitamente i dati anagrafici della donna, ottenendo così i vantaggi accordati dalle compagnie telefoniche per chi attiva nuove schede e chiede immediatamente la portabilità ad un altro gestore. Oltre all’accusa della violazione della legge sulla privacy, è possibile che i due tifernati siano denunciati per truffa dalle due compagnie telefoniche per cui lavoravano.