C.Castello:scommessa aperta quella legata al turismo in Altotevere.

L’impressione, netta e precisa, è che, nonostante il favore dei numeri che per la sola Città di Castello, parlano di un incremento dei flussi legati al turismo pari al 10% nel solo primo quadrimestre dell’anno, il turismo stenti a prendere il volo in Altotevere. Nonostante l’abbandono di luoghi comuni che vogliono la presenza più massiccia di turisti in certi periodi dell’anno piuttosto che in altri, nonostante gli sforzi comuni nel cercare di coniugare e soddisfare le richieste del mercato nazionale e internazionale con soluzioni valide tutto l’anno e che sposino alle perfezione esigenze più strettamente legate al turismo con quelle ambientali e culturali, nonostante una collaborazione sempre più stretta e continuativa fra tutti i soggetti pubblici e privati, il turismo in Altotevere è ancora una barca dispersa in alto mare, tra possibilità non sfruttate (o meglio non valorizzate come si dovrebbe)e progetti mancati. Come la relativa filiera che nonostante qualche barlume, non gode di luce propria come in altre regioni, favorendo il disperdersi di energie e potenzialità. O il progetto “Valle Museo”, alla base del quale doveva esserci una piattaforma di obiettivi comuni da progettare con San Sepolcro, progetto quasi del tutto accantonato senza aver dato il benché minimo risultato positivo. Importanti e si spera foriere di risultati positivi, la pubblicizzazione e promozione a più livelli, su importanti riviste di settore, delle realtà locali o la Borsa del Turismo che nei mesi scorsi ha portato a Città di Castello più di 80 tour operator così come la presenza a fiere internazionali come la “Dolce Vita” di Londra, di prodotti ed eccellenze locali.