Calcioscommesse, la denuncia del rossoblù Farina ha "smascherato" il sistema

Il nuovo filone dell'inchiesta Last Bet che torna a scuotere – a distanza di sei mesi – il mondo del calcio dopo i 16 arresti del giugno scorso, è partito da un tentativo di 'combine' su una partita di Coppa Italia: era il 30 novembre e al Manuzzi si giocava Cesena-Gubbio. Tentativo di combine scongiurato però grazie alla denuncia di Simone Farina. Secondo quanto denunciato, Farina fu contattato fin da settembre da Zamperini, suo vecchio compagno di squadra nelle giovanili della Roma, il quale "da parte di alcune persone che disponevano di un sacco di soldi" gli offriva 200 mila euro "da dividere con il portiere e almeno due difensori". Farina, anzichè cadere nella proposta, ha denunciato tutto alla giustizia sportiva e successivamente alla procura della Repubblica. E’ quanto è emerso dalla seconda trance dell'inchiesta che ha portato a 17 provvedimenti di custodia cautelare in carcere - tra cui l'ex capitano dell'Atalanta, Doni - e a indagare a piede libero altre 11 persone. Destinatari dei provvedimenti di questa tranche sono sette italiani, sette slavi e tre singaporeani, altri 11 gli indagati: tutti appartenenti a un'organizzazione dedita alla 'combine' di partite di calcio operante in Italia e in diversi Stati esteri. Devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva e gli arresti si sono resi necessari "con urgenza perché erano in atto altri tentativi di manipolazione" delle partite. Il pentito di questa inchiesta è un uomo di Singapore detenuto in Finlandia, che ha raccontato tutti i segreti. In pratica quei signori che nell'indagine precedente venivano chiamati zingari, oggi gran parte identificati, costituivano il braccio destro dei rappresentanti dell’organizzazione di Singapore. E' stato possibile constatare la presenza di questi uomini in Italia proprio in occasione di Cesena-Gubbio del 30 novembre. Per combinare i risultati l'organizzazione operava con contatti diretti con i calciatori alla vigilia delle partite: emissari slavi si recavano negli alberghi in cui le squadre erano in ritiro e poi direttamente sul campo per indirizzare in diretta le scommesse. "C'era un sistema di reclutamento negli alberghi - ha detto Sergio Lo Presti, capo della Mobile di Cremona - attraverso una rete di conoscenze tra questi soggetti ed i calciatori. Il sistema si estendeva man mano che i giocatori cambiavano squadra e a loro volta contattavano altri compagni infedeli". Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi ci sono Carlo Gervasoni (calciatore del Piacenza, allo stato sospeso dall'attivita' agonistica), Filippo Carobbio (calciatore dello Spezia), Alessandro Zamperini (ex calciatore di Serie B e Lega Pro) e Luigi Sartor (ex calciatore di Parma, Vicenza, Inter e Roma). Le puntate sulle partite truccate venivano effettuate tramite siti Internet collocati in Asia, ritenuti piu' "sicuri" per sfuggire ad eventuali controlli sui flussi delle giocate. "Questa indagine non è un punto di arrivo ma è un punto di partenza, ha concluso il Procuratore Di Martino. E le indagini sportive avranno un processo bis. Il procuratore federale Stefano Palazzi, secondo quanto si apprende, è infatti al lavoro sul nuovo capitolo dello scandalo.