Per il 6° anno consecutivo, la Presidente della Regione dell’Umbria Catiuscia Marini ha voluto presenziare alla cerimonia di inaugurazione della “Campagna Nastro Rosa”, che si è svolta nell’aula del Triangolo, presenti operatori sanitari dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, di più discipline, con il gruppo dei professionisti che si occupano della diagnostica e della cura dei tumori femminili in prima fila.
La manifestazione, organizzata dalla Lilt, ha visto tra gli ospiti anche autorità militari e i volontari della Lilt della Provincia di Perugia, con la Presidente Anna Maria Togni. Ad introdurre l’evento, il Prof. Antonio Rulli, presidente regionale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e responsabile della Breast Unit del S. Maria della Misericordia.
Il Prof. Rulli ha annunciato il finanziamento da parte della Lilt nazionale, di 127.500 €, frutto delle donazioni del 5X1000. “Siamo orgogliosi di questo contributo, segno della grande attenzione che ci viene riservata dall’unica associazione che ha tra i suoi obiettivi, oltre che la cura dei tumori, anche la prevenzione”. Poi, Rulli, rivolgendosi alla Presidente Marini, ha aggiunto: “Svolgo questa attività di lotta contro i tumori della mammella da molti anni, e posso sostenere, prove alla mano, che i cambiamenti riguardano la fascia d’età delle donne costrette ad affrontare questa grave patologia. L’età si è abbassata, ed è per questo che noi operatori sanitari, con l’aiuto delle istituzioni, dobbiamo alzare la guarda, portare le donne più giovani ad avere cura della loro salute, concentrando la loro attenzione sulla prevenzione”.
Rulli si è anche soffermato sull’impiego della somma ricevuta dalla Lilt nazionale, ed ha fatto preciso riferimento, oltre a sostenere la campagna di informazione e di prevenzione, ad una borsa di studio. “Andremo avanti in questa campagna ancora per qualche mese, cercando di raggiungere il più alto numero di donne possibili”.
Se in Italia i nuovi casi annui di cancro alla mammella sono 48.000, si considera che in Umbria nel 2014, i casi sono stati 1.200, con 800 casi di primi tumori. Dal gennaio al giugno 2015, sono stati 270 gli interventi chirurgici eseguiti dalla Breast Unit dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.
L’aumento dell’incidenza del tumore al seno è stata pari ad oltre il 15 per cento negli ultimi sette anni. In particolare, è stato registrato un incremento, in età compresa tra i 25 e i 50 anni, di circa il 30 per cento. Si tratta di una fascia di età oggi “esclusa” dal programma di screening previsto dal servizio sanitario nazionale, riservato alle donne di età compresa tra i 50 e i 70 anni. A supporto, il prof. Rulli ha ricordato che per la campagna non sarà sufficiente solo il mese di ottobre, visto che il 59 per cento delle donne visitate quest’anno sono sotto i 40 anni, mentre la presidente della Regione ha annunciato che grazie all’iniziativa che la Giunta regionale ha assunto in Umbria si è estesa la fascia di età per lo screening (da 50-70 anni a 45-74 anni).
Il Direttore Sanitario Manuela Pioppo, si è soffermata sulla qualità dei servizi offerti dall’Azienda Ospedaliera di Perugia nel campo dei tumori femminili, ed in particolar modo del tumore della mammella. “Siamo orgogliosi che il nostro Ospedale dal 2008 riceve dal Ministero della Salute, e dall’Osservatorio Nazionale ONDA, il riconoscimento dei 3 bollini rosa, frutto di attenzioni, sia nella diagnostica che nella cura dei tumori femminili. L’umanizzazione ci sta particolarmente a cuore e il sostegno in situazioni di emergenza, sono necessari per avviarsi verso le terapie migliori ed infine la guarigione”.
Sui percorsi assistenziali, sulla necessità di una organizzazione della Breast Unit, si è soffermato il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia Walter Orlandi, che ha sottolineato i meriti del gruppo multidisciplinare che si occupa della diagnostica e della cura del tumore del seno. Le conclusioni della riunione sono state affidate alla Presidente Catiuscia Marini, che in primo luogo ha voluto ringraziare la Lilt e le sue volontarie: “Da tempo ho sostenuto con convinzione, sia come istituzione, ma prima di tutto come donna, questa campagna per la prevenzione del tumore al seno. Sono fermamente convinta che solo la prevenzione può salvare il più alto numero di donne, ed è per questa ragione che c’è necessità di informazione corretta per tutte le donne. Chiedo, pertanto, sostegno ai media di svolgere un’attività di comunicazione basilare per diffondere sempre più e sempre meglio questa campagna del nastro rosa. Vogliamo rivolgerci ad una popolazione sempre più estesa, allargando la fascia di età dello screening, che non è più 50-70 anni, ma 45-74 anni, contribuendo così alla riduzione dei rischi chirurgici e invalidanti che ne possono conseguire”.
Perugia
02/11/2015 09:08
Redazione