GUBBIO - Un terzo dei cantieri che operano nell'eugubino-gualdese è irregolare. E' quanto emerge dai controlli messi in atto dal Dipartimento Igiene e Prevenzione dell'Asl 1, controlli che nel corso del 2007 hanno interessato il 20% dei cantieri aperti.
E il risultato è allarmante: in un caso su tre gli addetti dell'Asl sono stati costretti ad emettere verbali per le violazioni riscontrate in tema di sicurezza. Il tutto secondo quanto disposto dal decreto Bersani che prevede addirittura la sospensione temporanea del cantiere nel quale si accertano gravi violazioni alle norme sulla sicurezza o la presenza di oltre il 20% di lavoratori in nero. Dai dati dell'Asl 1 emerge infatti che è risultato irregolare il 30% dei cantieri e il 20% delle aziende. E il mancato rispetto delle norme di sicurezza è la prima causa dei tanti incidenti, spesso mortali, che hanno spinto il consiglio regionale ad approvare proprio in questi giorni il fondo di solidarietà per sostenere economicamente le famiglie delle vittime sul lavoro.
Anche in Alto Chiascio il fenomeno è purtroppo presente, anche se il 2007 ha visto un calo degli infortuni sul lavoro. Stando ai dati forniti dall'Asl 1, nel corso dell'anno appena strascorso sono stati infatti 866 i lavoratori dell'eugubino-gualdese costretti a recarsi al pronto soccorso dopo essere stati vittime di un incidente, in calo rispetto ai 923 registrati nel 2006 e ai 934 del 2005. Oltre il 10% di questi ha riportato un infortunio definito grave, ovvero con prognosi superiore a 20 giorni, vale a dire 95 su 866, in diminuzione rispetto ai 115 del 2006. E anche nel 2007 non è mancato chi per colpa del lavoro ha perso, purtroppo, la vita. E' successo nel luglio scorso presso un'azienda di Gualdo Tadino, dove un giovane di origini portoghesi, dipendente di una ditta esterna, è deceduto dopo essere caduto da una piattaforma ad un'altezza di tre metri.
Dando inoltre uno sguardo ai comparti produttivi è l'edilizia il settore in cui si è verificato il maggior numero di incidenti. Dei 866 infortuni registrati nel 2007, ben 132 sono infatti avvenuti nei cantieri, vale a dire il 15% del totale. Ma di lavoro si muore anche nei campi o nelle fabbriche. All'edilizia seguono infatti i comparti dell'agricoltura, con 116 incidenti, e della metalmeccanica, 108.
Ma se in Alto Chiascio gli incidenti sul lavoro sono in calo, non si può dire lo stesso per il numero degli stranieri che ne sono sempre più spesso vittime Nel 2005 infatti i lavoratori di nazionalità straniera coinvolti in infortuni sul lavoro erano il 10% del totale, percentuale che è salita al 13% nel 2007. 110 gli incidenti registrati, di cui il 37% nel settore dell'edilizia, seguito dalla metalmeccanica, 17%, e dall'agricoltura, 6%.
Conseguenza di un lavoro spesso precario, che non permette l'acquisizione delle competenze necessarie per svolgere mansioni pericolose come quelle nei cantieri.
Ala precarietà si aggiungono poi gli orari eccessivamente prolungati, lo scarso rispetto delle norme di sicurezza, il lavoro nero o irregolare, cause di un fenomeno che, per il momento, non sembra ancora vedere la parola fine.
14/02/2008 08:26
Redazione