Un detenuto italiano di 50 anni si è procurato profonde lesioni alle braccia, con una lametta, nella sua cella del carcere di Capanne, poi ha aggredito un agente di polizia penitenziaria che è rimasto contuso. Lo riferisce il Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria. Il cinquantenne - spiega in una nota nota Fabrizio Bonino, segretario nazionale Sappe per l' Umbria - è stato subito soccorso dal personale di polizia penitenziaria di servizio, ma una volta fuori dalla cella si è scagliato con violenza prima contro il poliziotto e subito dopo ha tentato di prendere a testate il muro, "ma ancora una volta, solamente grazie alla prontezza del personale di polizia penitenziaria operante nel reparto, si è scongiurato il peggio". Tuttavia - osserva Bonino - "contiamo l' ennesimo poliziotto ferito e questo non è accettabile". "Questo nuovo drammatico evento critico di un detenuto - commenta nella nota Donato Capece, segretario generale del Sappe - evidenzia come i problemi sociali e umani permangano nei penitenziari, lasciando isolato il personale di polizia a gestire queste situazioni di emergenza".