Centro "Le Mura", Comune di Gubbio proprietario del terreno

Una sentenza che ha del clamoroso destinata a creare un precedente importante nei contenziosi pubblico-privato. Il comune è quello di Gubbio, le cui ragioni - accettate interamente nella sentenza finale - sono state sostenute dall'avvocato Marco Luigi Marchetti, che ha vinto la causa intentata contro la società Esseci. Questa società di Perugia nei primissimi anni 90 realizzò e poi rivendette i negozi che oggi compongono il centro commerciale "Le Mura" di via Beniamino Ubaldi, ma non costruì l'albergo di almeno 80 camere che era previsto nell'intero progetto che riguardava quell'area. L'ampia porzione di terreno (circa 10.580 mq.) di proprietà del comune di Gubbio sulla quale è stato realizzato il centro commerciale, infatti, era l'oggetto di una convenzione, tra la Esseci e l'ente che obbligava la prima sia in sede di asta, che di contratto, a realizzare anche l'albergo (si stava pensando alla ricettività del comune a ridosso del Giubileo del 2000), pena la rescissione del contratto per inadempienza dello stesso. Sin dall'inizio la Esseci ha realizzato il centro commerciale, provvedendo addirittura alla vendita dei negozi prima della sua edificazione. Ma dopo 14 anni l'obbligo di realizzare l'albergo è rimasto soltanto sulla carta della convenzione. Il comune di Gubbio ha fatto causa alla società reputando violate le condizioni d'asta e l'ha vinta, tornando ad essere l'assoluto proprietario di tutto il terreno. Sia dove doveva essere costruito l'albergo sia dove è stato edificato subito il centro commerciale. E ora viene il bello, direbbe qualcuno. Sì perché la norma recita che il proprietario di un terreno è automaticamente anche il proprietario di quanto è stato edificato sopra. Il condizionale ora è d'obbligo ma il comune di Gubbio potrebbe esigere canoni di locazione da tutti, proprio tutti, i negozi che compongono il centro Commerciale "Le Mura". Soddisfazione esprime il sindaco Goracci nel veder confermate le ragioni dell'ente: "La sentenza costituisce un preciso monito al rispetto delle regole, prevenendo comportamenti illegali di chi reputa eludibile un obbligo assunto con un ente pubblico dice il sindaco - Gli interessi della collettività, tutelati dalla sentenza, hanno trovato, quindi, il loro giusto spazio nel rapporto tra pubblico e privato. E noi non potremo che essere conseguenti rispetto a quelle che erano le nostre legittime aspettative."