C'è il richiamo disciplinare per le tre infermiere di Gubbio che il 15 maggio hanno dato vita a una corsa dei Ceri all'interno degli spazi dell'ospedale di Branca con una riproduzione della barella e del cero di Sant'Antonio. Con loro coinvolte anche altre 5 persone presenti sul posto. La motivazione che si evince dalla comunicazione scritta inviata alle tre signore è per danno procurato all'azienda sanitaria, facendo prefigurare il danno d'immagine. Una contestazione che rischia di avere risvolti sul piano pratico in base all'articolo 4 del codice disciplinare che disciplina la professione infermieristica, con fino a 10 giorni di sospensione dal lavoro. Un atto che sarà impugnato dalla difesa delle tre signore, che è stata assunta in maniera congiunta dagli avvocati Ubaldo Minelli, Paola Nuti e Fabrizio Cerbella.
L'avvocato Minelli, nella nota inviata all'Asl , in cui sono stati annotati alcuni spunti di riflessione sulla vicenda, maturati in qualità di legale, ma confortati dal portato socio culturale alle sue spalle quale presidente della Famiglia dei Santubaldari, rigetta qualsiasi ipotesi di danno arrecato all'azienda. Non c'è stato danno materiale poichè le stesse hanno dato vita a questo gesto festoso fuori dall'orario di lavoro, essendo terminato il loro turno e in un breve momento in cui non c'era alcuna situazione sanitaria da attenzionare; non c'è stato danno d'immagine poichè – spiega Minelli – il gesto racchiude in sè un valore altamente simbolico per l'intera Regione Umbria che nei Ceri si riconosce, avendoli assunti come simbolo del suo stemma perchè identitari del popolo umbro. "Stigmatizzare e condannare in sede disciplinare questo comportamento – scrive Minelli – che ha avuto soltanto ripercussioni mediatiche positive, sarebbe oltremodo ingiusto e privo di fondamento in primis per le tre infermiere, in secondo luogo negativo per l'immagine della Festa dei Ceri e per i valori plurisecolari che la stessa esprime". Minelli ha chiesto l'archiviazione di questo caso che ha susciatato molta partecipazione a Gubbio, specie sui social. Chiara anche la posizione dell'istituzione cittadina a fianco delle infemiere nel momento in cui il sindaco Filippo Stirati la scorsa settomana ha postato la foto incriminata sul suo profilo Facebook istituzionale.