Titoli di coda. Il Città di Foligno chiude ufficialente baracca e burattini, un addio a calcio giocato pesante, che lascia tanto amaro in bocca oltre gli strascichi per una gestione delle ultime due stagioni, davvero aberrante e irrispettosa nei confronti della Città di Foligno e della squadra che la rappresenta nel mondo calcistico. Il patron Spera infatti ha gettato la spugna, non ci sarà nbessun ricorso al Tar dopo che sono state valutati pro e contro di un eventuale vicenda giudiziaria per riprendere il campionato: alla fine meglio fare un passo indietro e lasciar morire del tutto una società cadavere, un pò come volevano i tifosi che da sempre si erano opposti alla ripartenza. Troppo lunghi i tempi di un ricorso, certamente non compatibili con il proseguo sul campo della stagione, soprattutto molto costoso sommando spese legali più quelle di ufficio. Spera questa volta ha mollato, non c'è più speranza, si deve guardare per forza al futuro. Anche se la rabbia darà dafficile smaltirla: due anni fa nasceva il Città di Foligno, una nuova società ambiziosa ma ripulita al tempo stesso dai debiti del precendente Foligno 1928, che aveva scelto la via del fallimento pilotato per mantenere la categoria. L'illusione di poter afer calcio e portare avanti un progetto che voleva la Lega Pro nel giro di un paio di anni così da poterla mantenere per quanto più tempo possibile, è svanita lo scorso febbraio: primi problemi societari, classifica in deficit, primi passi indietro fino alla vendita del club nelle ani di Nuccilli. Da lìì in poi la situazione è precipitata ulteriormente fino a che in estate, Damaschi non ha ripreso le fila del discorso per poter cedere nuovamente la società. Che alla fine è stata presa da Ius, il quale nonostante un pasato torbido alla spalle (il suo coinvolgimento in Mafia Capitale), si è presentato a Foligno con tante idee, alcune anche futili dal punto di vista sportivo (si ricordinoi seggiolini in pelle per le panchine degli atleti) e in compagnia di uno che il mondo del calcio lo conosceva bene come l'ex arbitro Massimo De Santis, nelle vesti di direttore generale, un altro che aveva chiuso la sua carriera nel mondo arbitrale con la condanna nel processo per Calciopoli. Il resto è storia del recentissimo passato, culmintaa con l'arresto di Ius per frode ai danni dello stato, una squadra nel frattempo smantellata e Spera che ha provato ad ergersi dalle macerie biancazzurre per portare almeno a termine la stagione, al di la di quello che sarebbe stato il risultato sportivo a maggio. Dopo la disfatta clamorosa con l'Aquila è arrivata l'interdittiva anti mafia a bloccare nuovamente il campionatio dei falchetti che ora vanno incontro all'esclusione certa dal campionato alla pari di Due Torri e Chieti, dopo aver saltato la quarta gara della stagione. il che significa radiazione. Ieri nel frattempo si è concluso il giro di incontri dell'associazione Folignalità, guidata da Claudio Santarelli, con le diverse associazione sportive del territorio. Gli incontri, ha riferito poi in serata il numero uno dell'associazione, hanno avuto un esito positivo, con le stesse attività sportive che hanno mostrato ampia disponibilità nel voler affrontare il discorso e parlare di ripartenza. A far breccia nelle stesse società, il progetto presentato da "Folignalità", il quale sarà reso pubblico nei prossimi giorni.
Foligno/Spoleto
01/02/2017 10:22
Redazione