Continuano nei muri di Città di Castello, ad apparire scritte di colore verde, inneggianti al vice premier Salvini, accompagnate però, da frasi razziste, infamanti figure di alto profilo morale, (don Ciotti), ed addirittura in nero inneggianti il Duce e Riina. Episodi condannati a livello istituzionale o contrastati materialmente da alcuni consiglieri comunali tifernati (Franco Ciliberti, Gaetano Zucchini, Luciano Tavernelli) che le hanno di nuovo cancellate questa notte, nei muri pubblici, lasciando all'amministrazione comunale il compito di eliminare le altre che imbrattano gran parte della città.
"Noi esponenti democratici, abbiamo fatto ciò perché non è possibile passare sotto silenzio e chiudere gli occhi, su queste nefandezze e apologie di reato. Riproponiamo la riflessione di Timoty Snyder nelle sue “Venti lezioni per salvare la democrazia”: “I simboli di oggi autorizzano la realtà di domani. Fate caso alle svastiche e agli altri segni di odio. Non distogliete lo sguardo, non abituatevi ad essi. Cancellateli, date l’esempio affinché gli altri facciano lo stesso”. Insomma, non ci abitueremo al silenzio che significa comlicità. Tavernelli, Ciliberti e Zucchini dichirano che “tale gesto è stato fatto per risvegliare la sopita coscienza democratica.
I tre esponenti invitano i vertici locali e regionali della Lega a prendere le distanze da tale modo di fare politica.
Non siamo contro una dura dialettica politica, ma condanniamo, le diffamazioni, il razzismo, la calunnia".
Città di Castello/Umbertide
01/08/2018 16:49
Redazione