Carlo Colaiacovo, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e imprenditore di spicco, gia' presidente di Assindustria Perugia, non ha dubbi: se non si recupera spirito di coesione, a Perugia quanto nella sua Gubbio, gli effetti della crisi, già pesante, saranno inesorabili sulla comunità regionale e locale. E' la sintesi delle sue riflessioni in merito ai temi caldi dell’attualità di una regione, l’Umbria, e di una città, Gubbio, che conosce molto da vicino, emerse nel corso della puntata di "Link", talk show in onda su Trg ieri sera (replica oggi ore 14.30, domani pore 17.30 e domenica ore 12) condotto da Giacomo Marinelli Andreoli, ospiti in studio i giornalisti Marco Brunacci (resp. "Il Messaggero Umbria" e Giampiero Bedini, corrispondente "La Nazione - Umbria").
Intanto il bilancio dell'attività della Fondazione Carisp Perugia, ad esempio, su un'area come quella di Gubbio: dieci fogli solo di progetti realizzati dalla Fondazione sul comprensorio eugubino negli ultimi tre anni, che si affiancano agli investimenti nel territorio provinciale dall’importo che oscilla dai 13 ai 20 milioni annui. Investimenti di più ampio respiro che hanno toccato e toccheranno, nei prossimi mesi, vari ambiti, vedi università, cultura, infrastrutture e sanità. Quello che emerge nel corso dall’intervista è una fotografia critica, fredda dettata da un’analisi certosina, realista senza scadere in ottimismo di facciata, del tessuto economico e politico di una regione in ginocchio che tenta, con fatica, di rialzarsi.
«Non ci sono segnali di ripresa. - ha chiarito immediatamente il presidente - Il prossimo anno assisteremo a una perdita ulteriore sul mercato delle costruzioni intorno al 10%» ha dichiarato portando l'esempio. Estendendo il discorso allo stato di crisi economica dell’intera regione, il cavaliere è diretto: «Il mondo imprenditoriale umbro a tratti è stato quasi succube della politica». Un’affermazione che è subito seguita da un’osservazione: «Gubbio purtroppo è un centro di polemiche come il resto dell’Umbria. Anche in cose semplici dove ci sono istituzioni preposte che danno risposte positive o negative, i vari gruppetti di opinione mettono in discussione tutto. Non si riesce mai ad avere certezza, di diritto, di poter fare, progettare, realizzare».
Su questo filone non manca occasione di toccare anche il tema Piano rifiuti, con le cementerie che potrebbero secondo il decreto Clini far parte dell’elenco degli smaltitori di combustibili solidi secondari (css). È la Regione che dovrà stilare il documento, come vuole la Finanziaria. «Non abbiamo presentato nessuna richiesta con il nostro gruppo. Se arrivera' un'ordinanza ci adegueremo», ha fatto sapere Colaiacovo.
È questa situazione che così induce il presidente della Fondazione Carisp ad avere remore, anche se è giusto parlare al condizionale visto che non viene chiusa la porta a risvolti futuri: «Se la collettività e le istituzioni ritengono necessario farlo, noi siamo disposti. Ma se dobbiamo prenderci le ire di qualcuno, che ne vuole fare magari oggetto di campagna elettorale, noi non ci prestiamo a questi giochi».
Proprio sulla politica locale si apre un’altra parentesi: in vista così delle prossime elezioni, Colaiacovo non si sbilancia tanto sui nomi dei candidati alle amministrative, quanto su quello che è necessario mettere in atto per la città. Ma su una cosa è perentorio: "C’è un numero di persone che sono vissute e continuano a vivere nella divisione - ha dichiarato - I politici dovrebbero accantonare questi soggetti e mettere insieme le forze della città con un candidato uguale o diverso da quelli proposti. Se così si farà, ci sarà un periodo di nuova crescita. Altrimenti si continuerà con le diatribe di sempre». Ha inoltre aggiunto: «La città ha avuto un periodo lungo e bello quando le cementerie erano fiorenti. Ora che l’industria non lavora come un tempo e non lo sarà presto, dobbiamo immaginare altre scelte. Ad esempio, se si vuole il turismo, bisogna creare le condizioni perchè il settore si sviluppi».
Inevitabile così trattare l’argomento delle Logge dei Tiratori, progetto finanziato dalla stessa Fondazione Carisp che ha creato anche posizioni polemiche da parte di Italia Nostra e Terra mater. «Scrivere che ci sono dei burocratici compiacenti o ci siano mercenari improvvisati, la trovo un’offesa personale - ha tenuto a chiarire Colaiacovo – Siamo i proprietari dell’edificio trecentesco e pensiamo di valorizzarlo al meglio creando un contenitore che al momento non e' fruito da nessuno. Se non diamo un aiuto a questa città, il tessuto cittadino potrebbe ancora di più soffrire». L’intenzione è così quella di sfruttare i locali per grandi eventi alla ricerca del turismo «meno elitario ma di massa» - quello delle famiglie - con eventi clamorosi in linea con i tempi. La proposta potrebbe essere quella di mostre contemporanee, su ispirazione americana, a discapito dei grandi classici (vedi l’esperienza non positiva di Signorelli a Perugia), cercando così di valorizzare il territorio attraverso nuove idee e prospettive.
Gubbio/Gualdo Tadino
10/01/2014 08:20
Redazione