"Il piano del Parco naturale dei Monti Sibillini deve essere immediatamente sospeso perché non più attuale e questo vale per Castelluccio, ma anche per le altre frazioni di Norcia come Nottoria, Valcaldara, Frascaro, San Pellegrino, Ancarano e Campi": a chiederlo, tramite un post pubblicato sulla pagina Facebook "Comunanza agraria di Castelluccio", è il presidente dello stesso Ente, Roberto Pasqua. Lo fa chiamando in causa il direttore del Parco, Carlo Bifulco. "Sono passati troppi anni da quando le norme contenute nel piano sono state scritte - scrive Pasqua -, ben 20, e oggi la realtà è superata, mutata. Ci sono state delle scosse di terremoto, dalla natura secolare, che hanno ridisegnato la geografia del territorio. Le zone colpite e materialmente oggetto di uno scuotimento sismico e di uno spostamento fisico, descrivono una situazione totalmente nuova". Il presidente della Comunanza agraria ricorda, inoltre, che il piano del Parco "è stato solamente adottato e mai approvato dalla Regione e quindi le norme in esso contenute possono essere cambiate facilmente dallo stesso direttivo". "Entrando nel merito della questione - sottolinea Pasqua -, il colle di Castelluccio, sul quale è previsto il progetto di area-sosta, è urbanizzato da sempre. Vi passano strade, acquedotti, fili elettrici, non stiamo parlando di un progetto che prevede un parcheggio sulla meravigliosa Piana di Castelluccio, dove ovviamente era chiaro il possibile impatto ambientale, ma parliamo del colle, un' area tutta urbanizzata. Pertanto questo intervento previsto nel progetto area-sosta non va a modificare la paesaggistica attuale del luogo". Rivolgendosi a Bifulco, Pasqua scrive: "Tenga conto anche di tutta la protesta messa in atto". "Tutta la popolazione interessata di questa area, non solo castellucciana - aggiunge -, su questo argomento è molto sensibile, spinge per fare petizioni per uscire dal Parco". Le vostre norme, perché quelle nel Piano tali sono, mettono in difficoltà tutta la comunità e quindi ribadisco che tali norme devono essere immediatamente sospese e revocato il loro atto di adozione. Deve essere riscritto un nuovo Piano del Parco, che sia partecipato da tutte le popolazioni interessate: solo allora si potrà avere e si potrà parlare di un' approvazione condivisa".
Perugia
16/01/2018 17:39
Redazione