Concorrenza sleale a impresa, scoperti da fiamme gialle di Perugia

Sono accusati di avere sottratto dal sistema informatico di un'impresa umbra i dati relativi all'intero pacchetto clienti, per poi offrire loro servizi analoghi ad un prezzo inferiore due italiani e un romeno individuati dalla guardia di finanza di Perugia. Tutti sono stati segnalati alla procura della Repubblica. La gdf ha inoltre sequestrato loro denaro, immobili, auto e altri beni per un valore di 470 mila euro. L'indagine del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza e' partita da una denuncia per concorrenza sleale presentata dal rappresentante legale della societa', operante nel settore delle traduzioni e servizi di interpretariato. Gli approfondimenti svolti hanno permesso di individuare quello che la gdf considera un gruppo criminale che ha agito con la complicita' di alcuni dipendenti infedeli. I servizi offerti a un prezzo inferiore venivano fatti poi fatturare - ritengono le fiamme gialle - non dalle imprese italiane che avevano di fatto operato, ma da "cartiere" estere con sede a San Marino e Cipro. Dato "risultato chiaro" - si legge in un comunicato della guardia di finanza - dalle indagini finanziarie eseguite nonche' dall'esame dei computer e della documentazione rinvenuta nel corso delle numerose perquisizioni. I due italiani e il rumeno sono stati segnalati alla procura per concorrenza sleale, accesso abusivo ad un sistema informatico, ricettazione, nonche' reati fiscali, tra i quali l'emissione e l'utilizzo di fatture false per oltre un milione e cinquecentomila euro. Per disposizione del pm la gdf ha sottoposto a sequestro preventivo beni nella disponibilita' degli indagati tra cui denaro su conti correnti e depositi a risparmio, tre immobili, quote sociali, quattro auto e una moto. E' stata anche riconosciuta la responsabilita' amministrativa delle societa' italiane beneficiarie della presunta frode per i reati commessi dai loro dirigenti.