Da 30 a 20 consiglieri. In epoca di spending review una modifica non da poco. Se ne parlava da mesi, la si dava per scontata, ma ora è davvero realtà. Il Consiglio regionale, dalla prossima legislatura – 2015 se non accadrà nulla di tempestoso prima – vedrà dimagrita di un terzo la presenza di consiglieri a Palazzo Cesaroni. L’approvazione è avvenuta oggi nell’ambito di sei modifiche apportate alla carta statutaria regionale. Quattro delle sei distinte proposte di legge di modifica sono state approvate all'unanimità: l'inserimento tra i principi generali dei valori della legalità e del contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie, la nuova denominazione di Assemblea legislativa dell'Umbria,
l'adeguamento della norma dello Statuto sui sindaci revisori dei conti della Regione alle recenti disposizioni normative nazionali e regionali e le modifiche tecniche su programmazione regionale, controllo su agenzie, enti e patrimonio.
Divergenze, invece, nel dibattito e sul voto relativo al
riconoscimento del carattere pubblico della risorsa idrica (21 favorevoli della maggioranza e 10 astensioni dell'opposizione) e proprio sulla riduzione del numero di consiglieri a 20 e degli assessori a 5, proposta approvata con 16 voti favorevoli della maggioranza, le astensioni di 14 consiglieri (tutta l'opposizione di centrodestra più Dottorini e Brutti dell'Idv e Goracci, gruppo Comunista umbro) e il voto contrario di Stufara (Rifondazione comunista). Nel dettaglio, la riduzione del numero dei consiglieri regionali da 30 a 20 (articolo 1 della proposta di legge) ha incassato 25 voti favorevoli (Pd e Socialisti sostenuti anche da Pdl e Fratelli d'Italia) con il voto sempre contrario di Rifondazione comunista e le astensioni di IdV, Udc, Lega e partito Comunista umbro. La riduzione a 5 del numero degli assessori (articolo 2 della proposta di legge) è stata approvata con 16 voti favorevoli (tutti di esponenti della maggioranza), 10 contrari (Pdl e Fd'I) e 5 astensioni (Dottorini, Brutti, Stufara, Goracci e Monacelli), ma avrebbe incassato il sostegno del centrodestra, come ha annunciato Lignani, se si fosse stabilita la riduzione a soli 4 assessori. L'articolo 3, riguardante l'efficacia del provvedimento a partire dal 2015, ha riscosso 18 voti favorevoli (Pd, Socialisti e Idv) 10 contrari (Pdl, Fd'I e Lega Nord) e 3 astenuti (Stufara, Goracci e Monacelli), ma avrebbe incassato anche i voti del centrodestra se, come proposto da Nevi, si fosse applicato subito, senza aspettare il 2015.
Perugia
04/06/2013 17:01
Redazione