Consumatori e Regione ai ferri corti

Se non è guerra aperta poco ci manca, tra alcune associazioni consumatori e la Regione Umbria. Pomo della discordia una ricerca sulla distribuzione commerciale nella nostra regione per la quale Palazzo Donini ha invitato e coinvolto solo alcune associazioni e non tutte. Chi è rimasto fuori ha deciso di farsi sentire con una nota non poco pepata. "La Regione e l’AUR si scelgono le Associazioni dei Consumatori a loro uso e consumo" è la frase di apertura. Domani la Regione dell’Umbria e l’AUR presenteranno una ricerca sulla distribuzione commerciale in Umbria. "Questa ennesima ricerca dovrebbe essere il “ punto di partenza per una compiuta valutazione del settore della distribuzione in Umbria “ comparto dove le ricerche,negli anni,sono state numerose e a volte ripetitive. Come associazioni, Adiconsum - Federconsumatori Perugia - Codacons -Movimento Difesa del Cittadino, recita la nota, non vogliamo polemizzare su questo ma segnaliamo e denunciamo che la Regione e l’AUR hanno deciso che in Umbria le Associazioni alle quali inviare le ricerche,gli inviti ai convegni e soprattutto chiedere valutazioni su ricerche come quella in oggetto, non sono le associazioni iscritte all’albo regionale e al CNCU,ma solo una parte di esse . Perché ? In base a quale criterio? Nella nostra Regione operano ( in teoria! ) undici associazioni regolarmente iscritte all’albo regionale (alcune da oltre 20 anni altre da qualche mese) e sono: Acu, Adoc, Cittadinanzattiva , Confconsumatori,Movimento Consumatori,Unc che sono il gruppo di associazioni invitate al confronto sulla ricerca con l’intervento della dott.sa Brutti ( come da programma) e le altre e precisamente Adiconsum-Federconsumatori - Codacons - Movimento Difesa del Cittadino nè coinvolte nel giudizio sulla ricerca e nemmeno invitate. Evidentemente non contestiamo la scelta della Regione e dell’AUR,prendiamo atto del rapporto che intendono proseguire con le associazioni dei consumatori,ma vorremmo capire in base a quale criterio è stata fatta questa scelta. Segnaliamo che da tempo l’assessorato e l’AUR hanno intrapreso questa strada contraddicendo le normative in essere e soprattutto le dichiarazioni politiche di voler coinvolgere ed ascoltare tutti. Dalla prefazione della ricerca si legge che questa ha “ricostruito dimensioni e caratteri dell’intera rete distributiva al 1°marzo 2012……ed i comuni hanno correttamente collaborato”. Il fatto ci fa piacere,peccato che quando ogni anno le Associazioni in collaborazione con Regione - ANCI - e AUR chiedono alle amministrazioni dati sulle tariffe applicate oltre il 40% dei Comuni non rispondono. Parlare in astratto dei consumatori ed utenti e più facile e conveniente che rendere trasparente il costo dei servizi.Vale anche per la scelta delle associazioni?".