Sarebbero risultati positivi alle varianti brasiliana o similari del virus SarsCov2 la gran parte dei 42 campioni di soggetti positivi inviati dalla regione Umbria all'Istituto Superiore di Sanità. E' quanto si apprende dall'ANSA. Già nella videoconferenza di ieri, sull'andamento dei contagi, il Nucleo Epidemiologico aveva messo in luce la possibilità di un riscontro in grado da giustificare l'aumento dei contagi malgrado le restrizioni della regione. La variante brasiliana è stata descritta per la prima volta il 10 gennaio in Giappone. E' stata dunque segnalata in altri paesi e continenti, tra cui L'Italia con un caso a Varese e tre in Abruzzo. Mentre per questi ultimi è stata tracciata l'origine del contagio, per i pazienti umbri (due soggetti di età avanzata) non è stato possibile farlo. La comunità internazionale sta approfondendo le varie caratteristiche della mutazione biologica, mettendo insieme i dati delle diverse ssegnalazioni. Non si sa quanto possa impattare la variante brasiliana sull'RT. Al contrario è quantificabile l'incidenza di quella inglese pari allo 0,8.