Crisi Merloni, possibili acquirenti in visita agli stabilimenti

Al momento sul tavolo ci sono due manifestazioni di interesse, una iraniana ed una cinese, ma di certo ancora non c'è nulla. E non mancano anche altre offerte sui singoli asset. Se ne saprà di più, forse, il 24 febbraio durante l’incontro organizzato dalla regione Marche. Questo il quadro che si può dipingere sulla situazione dell’Antonio Merloni di Colle di Nocera e Fabriano dopo l’incontro di ieri a Roma al ministero dello Sviluppo economico. Presenti i tre commissari nominati dal Governo, Massimo Confortini, Antonio Rizzi e Silvano Montaldo, il responsabile della struttura del ministero dello Sviluppo economico per le crisi d'impresa Giampiero Castano, e una delegazione nazionale di Fiom, Fim e Uilm accanto ai rappresentanti locali. Confermato ufficialmente che, ad oggi, ai commissari sono arrivate manifestazioni di interesse all'acquisto dell'intero ramo elettrodomestico dell'A. Merloni, dalla società iraniana Mmd e dalla cordata cinese che fa capo alla G8, ma sono ancora molto generiche. ''I commissari - ha riferito Gianluca Ficco, responsabile nazionale elettrodomestici della Uilm - hanno detto di aver sollecitato iraniani e cinesi a venire a visitare gli stabilimenti, cosa che avverrà nei prossimi giorni''. Ai commissari sono giunte anche altre offerte per singoli asset del gruppo, teoricamente complementari fra loro, che verrebbero prese in considerazione se le trattative in essere ad oggi dovessero fallire. Dall’incontro romano di ieri è comunque emerso che i commissari attendono anche maggiori particolari sui piani industriali degli iraniani e dei cinesi, “hanno intenzione di chiedere sia alla Mmd sia alla G8 il versamento di una cauzione, che dimostri la serietà delle offerte''. Un'azione di pressing, a oltre un mese dalla chiusura del bando internazionale sulle manifestazioni di interesse, per spingere i potenziali investitori a scoprire le carte, e a trasformare dichiarazioni di impegno finora troppo vaghe in offerte vincolanti di acquisto. ''Nel frattempo - aggiunge Ficco - i commissari non lasceranno cadere le varie altre ipotesi di acquisto non si sa se italiane o straniere''. Contatti che potrebbero rappresentare un’opportunità in termini occupazionali per almeno una parte dei 2.400 dipendenti Merloni (1.200 nei due stabilimenti di Fabriano, gli altri a Gaifana) ancora in cassa integrazione. ''L'incertezza purtroppo perdura - commenta il sindacalista Uilm - ma una speranza resta accesa''.