E' tempo di fare chiarezza all'interno del PD eugubino. A richiedere un azzeramento della situazione e una vera e propria "rifondazione" del partito a livello locale, è Ubaldo Casoli (nella foto, il primo a sinistra) storico esponente del Pds-Ds ed ora Pd, che partecipò alle primarie di due anni fa per la designazione del candidato a sindaco e che oggi richiama i compagni di partito ad una prova di coerenza:
"Due anni fa ho partecipato alle elezioni primarie indette dalla Coalizione di Centro Sinistra per il candidato sindaco. Da allora non sono più intervenuto nel dibattito politico per alcuni motivi di carattere personale ed altri di natura politica. Parlando di quelli di natura politica, mi sono messo in disparte, senza chiedere nulla, nonostante un risultato più che dignitoso conseguito in sole due settimane di campagna elettorale contro due “armate” che si erano allestite negli anni: una tramite il governo delle istituzioni, l’altra con il supporto tutt’altro che neutro delle forze economiche cittadine e di alcuni capobastone perugini. Ho ritenuto non giusto mettermi in mezzo primo perché era giusto che i vincitori lavorassero tranquillamente, poi perché dico la verità, si sono affermate logiche, modalità e una “cultura”, con le quali non riesco a interloquire.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti! E sono anche ben identificabili i responsabili. Penso che sia arrivato il momento di dire basta!
E' sconvolgente che chi è stato determinante nel creare questa ed altre esperienze negli anni passati scavalcando con disinvoltura partiti e schieramenti, oggi possa proporsi come ulteriore alternativa e sentirsi legittimato a prendere le disistanze! Non dimentichiamo che per arrivare a questa soluzione amministrativa, si è passati sopra la testa di tutti con spregiudicatezza solo perché si avevano i placet dei potenti. Non sono qui a difendere il sindaco, ma a chiedere un po di buon gusto!
E’ora di finirla con i trasversalismi torbidi e i salti della quaglia che hanno inquinato la vita politica cittadina negli ultimi 12 anni: se si vuole porre termine ad una esperienza amministrativa che si è messa in piedi, va fatto alla luce del sole, con una specifica mozione di sfiducia che i partiti devono discutere e decidere collettivamente: possibilmente avendo chiara una soluzione.
Se dovesse accadere il contrario, la segreteria regionale, che ha manifestato fino ad ora una evidente inadeguatezza a comprendere le situazioni eugubine, basti pensare alla “ricomposizione” favorita alcuni giorni fa, assolutamente incomprensibile, non potrebbe fare a meno di commissariare il Partito Democratico azzerando un gruppo dirigente inadeguato e frantumato.
Il PD, di cui sono uno dei fondatori, in autunno si accinge ad affrontare un congresso che è determinate per il futuro di questa forza politica e per la città di Gubbio. Il percorso per affrontare questa scadenza è importante a prescindere da chi lo guida.
Bisogna creare le condizioni per arrivare ad una vera e propria rifondazione del Partito Democratico di Gubbio su basi e presupposti completamente diversi da quelli che ne hanno ispirato la vita e l’azione in quest’ultimo periodo.
Bisogna dare spazio a un progetto che riporti a Gubbio, con le migliori intelligenze della Città, giovani e donne, le ragioni dell’esistenza di questo partito, che ovviamente è parte di un progetto regionale e nazionale, ma non può essere la somma delle correnti, che tutto impoveriscono e sminuiscono. Un partito con una classe dirigente selezionata sul merito, sulla capacità di interpretare e rappresentare i bisogni in un periodo come questo: nuovi, diversi e di proporzioni macroscopiche rispetto al passato. Non serve una classe dirigente selezionata in base all’appartenenza a questo o quel gruppo col misurino, ma frutto di un ragionamento ed in grado di realizzare un progetto. Bisogna creare le condizioni perché la città si riappropri di questo strumento di partecipazione e ne faccia la chiave per affrontare i propri problemi. I problemi difficili non hanno mai soluzioni semplici, serve competenza, generosità intelligenza. Avremo ancora la capacita' e la credibilità per farlo? Lo spero!".
Gubbio/Gualdo Tadino
30/04/2013 10:39
Redazione