L'allarme lo lancia Arpa, l'agenzia regionale di protezione ambientale nell'articolo pubblicato sulla rivista interna "Micron" a fima di Mirko Nucci, responsabile del servizio acqua : l'Umbria rischia una crisi idrica. L'occhio guarda alla prossima estate tenendo in considerazione le scarse precipitazioni dell'ultimo quadrimestre (dicembre 2018-marzo 2019) . La rete regionale di monitoraggio delle acque sotterranee, costituita da 60 stazioni di cui 48 livelli di falda e 12 sorgenti rivela che il 78% dei livelli di falda si colloca al di sotto della media degli omologhi pregressi mentre le portate sorgive si collocano totalmente al di sotto di tale media. Nel solo Alto Chiascio e Nocerino, Scirca nella zona di Sigillo, Rumore, Vaccara, Boschetto nel gualdese, Bagnara, Capodacqua, San Giovenale a Nocera Umbra, sono tutte in rosso con tendenza attualmente al non miglioramento. La situazione attuale, afferma Arpa nel suo documento, è fortemente deficitaria rispetto all’andamento medio riscontrato negli ultimi 20 anni. Il livello di gravità del deficit calcolato dall'Agenzia è più marcato rispetto al 2017, ma ancora meno grave di quello del 2008 e 2012. Alla domanda cosa dobbiamo aspettarci nell'immediato futuro, Arpa risponde che se i mesi primaverili dovessero avere un decorso meteoclimatico simile a quello degli ultimi anni caratterizzati da scarse piogge, è ragionevole aspettarsi un’estate certamente difficile nella gestione delle risorse idriche, senza però entrare in un contesto più grave di quelli vissuti in precedenza.