Ex dipendente Sirio da Milano scrive al sindaco di Gubbio sull'utilità dello sterilizzatore

La sua storia ha commosso l’opinione pubblica eugubina, quando la scorsa settimana ha scritto alla nostra redazione confidando di voler iniziare uno sciopero della fame e della sete dal 1 gennaio quando resterà senza cassa integrazione. Ora, Francesco Di Maggio, il 53enne milanese ex dipendente di Sirio Ecologica, scrive direttamente al sindaco di Gubbio e congiuntamente al sindaco di Milano, Pisapia. Obiettivo, cercare di spiegare che uno sterilizzatore, se costruito secondo le norme, non crea alcun inquinamento: “Mi perdoni, ma è evidente che chi ha il compito di informarla tecnicamente su cosa sia uno sterilizzatore di rifiuti ospedalieri e quant'altro, o lo fa in mala fede, oppure è talmente superficiale da rasentare l’ignoranza”, scrive nella sua lettera accorata Di Maggio, sindaco che si è opposto a suo tempo a dare l’ok per due sterilizzatori a Padule, presso la Sirio Ecologica presa in affitto per un anno dal gruppo abruzzese Maio (il gruppo è in attesa di partecipare al bando di gara per l’acquisto in base alla garanzia o meno di poter costruire gli sterilizzatori). Un dibattito, quello sulla bontà o meno di questo impianto nel territorio eugubino, che ha caratterizzato sia la passata legislatura, quando la Giunta si era interessata all’operazione non dando parere negativo, sia negli ultimi 18 mesi, che hanno invece decretato il no allo sterilizzatore. “E’ semplice constatare l'effettiva pericolosità di uno sterilizzatore – scrive Di Maggio - basta chiedere a chi ci lavorato,come me. E la mia – puntualizza l’ex operaio - non è difesa ad oltranza, non sono una di quelle persone che accetterebbe di giocarsi la salute solo per lavorare”. Sugli allarmismi su un qualsiasi guasto inquinante, l’ex addetto spiega: “l’impianto del Niguarda, in caso di anomalia si fermava automaticamente. Vi era l'allarme per le acque: se le stesse non si canalizzavano nel corso previsto l'impianto si fermava. Questa, solo una minima parte delle sicurezze, previste proprio per l'ambiente”. Francesco Di Maggio allora chiede un intervento di Guerrini e della sua Giunta: “Mi rivolgo a Lei in quanto presiede la giunta, e pertanto può- se vuole-fare da tramite a questa mia verso chi di competenza. Basta con la superficialità sin qui dimostrata da alcuni suoi assessori nel dare risposte. Purtroppo non ho nemmeno i soldi per venire a Gubbio,altrimenti sarei lieto di spiegarvi come funziona uno sterilizzatore come quello su cui lavoravo. Ad oggi non ho nemmeno i soldi per comperare le scarpe a mia figlia”. In chiusura, Di Maggio ribadisce l’intenzione di avviare uno sciopero della fame e della sete dal primo gennaio. “Caro Sindaco, sono oramai allo stremo delle forze. A 53 anni la mia vita sta definitivamente per essere affossata dall'ignoranza altrui, dalla pochezza culturale ed umana, sopratutto in questo caso. Il mio sciopero potrei attuarlo proprio a Gubbio se troviamo i soldi del biglietto”.