Il cantiere della Casa della salute di Gubbio presso l'ex ospedale di Piazza 40 Martiri, partirà da qui a quattro mesi, tempo due anni sarà consegnato chiavi in mano. Nessuna certezza sui tempi, invece, per quella di Gualdo Tadino e sul recupero dell'ex Calai.
Le notizie arrivano direttamente dall'Asl, dal commissario straordinario Gilberto Gentili e dall'ingegner Fabio Pagliaccia, a margine della conferenza stampa in cui veniva presentato, stamani, il nuovo primario dell'Unità di chirurgia dell'ospedale di Branca dotto Andrea Tamburini.
Su Gubbio siamo alla vigilia della progettazione esecutiva: 3 milioni 600 mila euro la somma accantonata, proveniente per 3 milioni dai fondi per il Puc 2, il Piano urbano complesso degli anni passati rimasto congelato, e per la restante parte dalle alienazioni effettuate sul patrimonio di proprietà dell'Asl nel territorio eugubino. Le difficoltà tecniche, ha spiegato l'ingegner Pagliaccia, che hanno ritardato l'avvio del cantiere e legate all'ottenimento dell'autorizzazione sismica nonchè alla realizzazione di un nuovo impianto di abduzione per il sistema idrico ed anticincendio ( 60 mila euro il costo solo questo stralcio di progetto), sono stati risolti e l'Asl conta nei prossimi 4 mesi di esperire tutte le pratiche per l'avvio del cantiere. Si andrà verso un bando di gara per l'assegnazione dei lavori che seguirà non il principio del massimo ribasso, ma l'offerta qualità / prezzo più adeguata. In due anni la Casa della salute potrà essere operativa, considerando che per gran parte si lavora su un immobile adiacente agli attuali ambulatori, ma non utilizzato.
Questione più complessa quella del Calai di Gualdo Tadino. Qui il problema è di ordine finanziario.
Per la riqualificazione dell'ex ospedale sono stati messi a bilancio dalla passata amministrazione regionale 3 milioni di euro che tuttavia figurano sulla voce "spese correnti", una voce che, ha spiegato Pagliaccia, deve confrontarsi ogni fine anno con la rendicontazione dell'Asl, tenuta per legge a mantenere i conti in ordine. Quei 3 milioni, in sostanza, ogni fine anno vanno messi in discussione in base alle esigenze dell'Asl stessa, non sono accantonati, ma vanno riprevisti nuovamente ad avvio di ogni nuovo esercizio .
"Questo tipo di finanziamento – ha spiegato Pagliaccia – va bene per l'acquisto di uno strumento diagnostico, ovvero per un'operazione che si conclude nel giro di qualche mese, non per un cantiere che richiederà anni". Da qui la necessità di rivedere la forma di finanziamento, chiamando in causa per questo direttamente la giunta regionale. Sul Calai, insomma, si riparte dai soldi, dopo tanto aver dibattuto sul progetto ( stecca si , stecca no ), con un rallentamento dei tempi che lo stesso sindaco Massimiliano Presciutti ha detto, in precedenti incontri con la stampa, non è più tollerabile.
Gubbio/Gualdo Tadino
05/10/2020 14:40
Redazione