Ingressi contigentati in cattedrale a Gubbio per il Pontificale del vescovo Paolucci Bedini nel giorno del patrono Sant'Ubaldo, una solennità celebrata con un velo di mestizia a una settimana dai terribili fatti dell'eplosione alla Green genetics e in una Gubbio nuovamente privata per il seocndo anno della su festa dei Ceri . Proprio l'incipit dell'omelia del vescovo ha sottolineato questi due aspetti: "In circostanze a dir poco eccezionali, anche quest’anno, celebriamo la festa solenne del nostro santo Patrono Ubaldo. Pur orfani, ancora una volta, della manifestazione più partecipata e popolare della meravigliosa festa dei Ceri, rendiamo qui, uniti e solidali, l’omaggio devoto del popolo eugubino e di tutta la Chiesa diocesana al pastore beato, protettore di questa terra, concittadino e padre di tutti noi. Ci stringiamo con fiducia alla testimonianza di fede di Ubaldo in questi giorni mesti, preoccupati e dolorosi per l’intera nostra comunità. E in questo abbraccio di affetto e partecipazione non dimentichiamo i tanti che, pur sparsi nel mondo, custodiscono le radici profonde in questi luoghi benedetti dal Vescovo santo. Così come le città sorelle di Thann e di Jessup, e i tanti devoti di Sant’Ubaldo."
Paolucci Bedini ha comunque voluto lanciare un messaggio di speranza ispirandosi alla vita e all'esempio del patrono alle prove affrontate con umiltà ma anche com coraggio:"Se la nostra speranza è radicata nel cuore di Dio, allora la nostra quotidianità è guidata dalla sua presenza e dalla sua forza. E quale uomo di fiducia e di speranza è stato Ubaldo! Quante volte la sua presenza e la sua fermezza ha evitato il peggio, ha rincuorato gli animi intimoriti dei suoi figli, ha ricondotto alla pace ciò che invocava violenza. Gli uomini di fede e di speranza, come il vescovo Ubaldo, vivono d’amore e agiscono per amore."
In cattedrale con il sindaco Filippo Stirati anche i sindaci ed amministratori del territorio dell'Alto Chiascio e le Forze dell'ordine che in questi giorni hanno presidiato il territorio. Una Gubbio che di fatto ha superato a pieni voti la prova del rispetto delle norme di contenimento del Covid: dalla suonata del campanone del 14 maggio fino a tutta la giornata del 15 le vie e piazze del centro non hanno fatto registrare assembramenti o comportamenti scorretti, a tratti erano anche molto più vuote di quello che ci si poteva aspettare, indice di una città che ha vissuto davvero con responsabilità, ma anche con maggior sofferenza, un'assenza avvertita come troppo prolungata della sua Festa.
Gubbio/Gualdo Tadino
17/05/2021 10:12
Redazione