Flamini del Prc provinciale sulla situaizone di Gubbio

Sul caso politico di Gubbio, in seno alla maggiorana ed in seno alla Federazione della Sinistra stessa, scrive oggi anche il segretario provinciale del Prc Enrico Flamini, nonchè commissario del circolo eugubino Lenin dopo lo scandalo giudiziario dello scorso febbraio. "Intendo ricordare innanzitutto che, in assenza di organismi territoriali e in virtù di un accordo regionale, nessuna delle forze politiche che compone la Federazione della Sinistra, compresa Rifondazione comunista di Gubbio, può decidere autonomamente la propria collocazione utilizzando simboli e nomi delle singole forze politiche che la compongono. Tanto meno i consiglieri comunali che, proprio durante il commissariamento del circolo Lenin, si sono firmati negli ultimi giorni come componenti del Gruppo “Rifondazione Comunista” di Gubbio, due dei quali risultano essere ancora indagati e già interessati da provvedimenti da parte del Partito ed uno che non risulta essere stato mai iscritto a Rifondazione Comunista, possono utilizzare per le proprie posizioni politiche del tutto personali sulle vicendi attuali il nome del Partito. In questo senso il Partito stesso si riserva ogni azione atta alla difesa e alla tutela del proprio nome". Flamini interviene anche sull'uscita dalla maggioranza dell'Idv e dalle voci che vorrebbero due ex Pdl entrare nei Socialisti al governo. "Il passaggio all'opposizione da parte dell'Italia dei Valori, apparentemente legittimo, avviene con modalità e su presupposti che ci lasciano dei forti dubbi: proprio perchè il bilancio è l'atto fondamentale di un'amministrazione sarebbe stata necessaria, come proponiamo da tempo, un'iniziativa unitaria delle forze politiche della sinistra al fine di proporre un'alternativa, di incidere maggiormente sulle scelte e verificare i presupposti programmatici. La rottura si consuma in maniera unilaterale e in spregio all'alleanza di centro-sinistra costruita e sancita su Gubbio a livello regionale. Ritengo che occorra l'immediata convocazione a Perugia della coalizione regionale per verificare sul piano politico ed amministrativo se sussistono ancora le condizioni per la tenuta della coalizione stessa su Gubbio. Di certo non siamo disponibili ad accettare cambi di maggioranza, tantomeno se favoriti o auspicati dalle apicalità di governo di Gubbio e da alcuni partiti della coalizione che a livello regionale hanno importanti responsabilità politiche e di governo".