Focus sulla salute mentale femminile nell’area eugubino-gualdese

I molteplici ruoli che oggi le donne ricoprono nel contesto sociale le espongono a uno stress elevato. Il peso delle responsabilità legate al loro essere contemporaneamente mogli, mamme, lavoratrici e caregiver di anziani in difficoltà o malati può nel tempo portare a situazioni di vero e proprio disagio psichico. In tal senso è importante aumentare gli sforzi nel campo della prevenzione dei disturbi psichici femminili più frequenti, sensibilizzando la popolazione sull’importanza dell’intercettazione precoce di segnali di disagio al fine di favorire l’accesso alle cure e superare paure e pregiudizi nei confronti delle malattie mentali. Questo il fine principale dell’Open Day sulla salute mentale femminile organizzato, su iniziativa dell’osservatorio O.N.Da. (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna), all’ospedale di Branca il 10 ottobre. L’ospedale di Gubbio - Gualdo Tadino, infatti, fa parte del network degli ospedali italiani che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili. Nel corso della giornata dedicata alla salute mentale della donna hanno partecipato alle attività oltre 150 persone. Di queste 101 donne si sono sottoposte ai test di autovalutazione relativi a benessere, autostima e resilienza intesa come capacità a far fronte agli eventi stressanti; successivamente 4 persone hanno sostenuto un colloquio con un operatore della salute mentale e 3 persone un ulteriore colloquio programmato. Delle 101 donne che si sono presentate 83 sono occupate, 18 casalinghe, pensionate o disoccupate. La fascia di età prevalente è quella tra i 46 e i 55 anni (39), seguita dalla fascia 56-65 anni (29), 36-45 (18), over 65 (9), under 35 (6). “L'analisi dei dati raccolti – spiega la dottoressa Maria Patrizia Lorenzetti, responsabile del dipartimento di Salute mentale area nord - permette di avanzare alcune riflessioni sullo stato di salute e di benessere generale della popolazione femminile nell’area: innanzitutto le presenze e il numero dei test effettuati evidenziano come in particolare le donne siano molto interessate ad avere un riscontro sul loro stato di benessere; la maggior parte delle donne possiede una buona capacità di resilienza, che incide positivamente anche sul livello di autostima, intesa come il grado di rispetto e considerazione di se stessi indipendentemente da successi o fallimenti. In diversi casi emerge che sul benessere generale incide il benessere lavorativo, riferito come il fattore principalmente legato al peggioramento della qualità di vita delle persone”. I numeri dell’Open Day indicano un riscontro significativo nella popolazione femminile, che ha risposto in modo molto positivo all’iniziativa. Allo stesso modo gli esiti delle attività avvalorano il dato secondo cui sempre più donne si rivolgono ai servizi, superando di fatto il pregiudizio nei confronti del disagio mentale, ma che è necessario uno sforzo ulteriore per implementare la prevenzione primaria e investire nella salute mentale.