Foligno è vicina a mons. Betori, vittima di un'aggressione

Ha sparato al segretario dell'arcivescovo di Firenze, ferendolo all'addome, poi ha avvicinato monsignor Giuseppe Betori, lo ha minacciato con l'arma, ha pronunciato alcune frasi scomposte, gli ha gridato ''Non devi, non devi...'', ed e' fuggito. E oggi Foligno, la città natale dell’arcivescovo, a lui così profondamente legata, contraccambiata, si interroga con preoccupazione su questo episodio increscioso. L' episodio e' avvenuto intorno alle 19.30, sul retro di piazza San Giovanni, dove c'e' l'accesso carrabile al cortile del palazzo arcivescovile all'interno del quale c'e' stato l'agguato. Don Paolo Brogi e l'arcivescovo erano di ritorno dalla celebrazione di una cresima. Quando l'auto e' entrata nel cortile, l'uomo l'ha seguito approfittando del portone che ancora doveva chiudersi: don Brogi e' sceso dall' auto, l'uomo gli ha detto che voleva parlare con il vescovo e quando si e' sentito rispondere che non era il momento, gli ha sparato. Poi, dopo aver minacciato Betori e' fuggito. Sul posto ha lasciato un bossolo, calibro 7.65. Don Brogi non e' in pericolo di vita: e' sempre rimasto cosciente. E' stato sottoposto ad intervento chirurgico e.ha passato ''una notte tranquilla'', fanno sapere i sanitari. Oggi Monsignor Betori gli ha fatto visita all'ospedale di Santa Maria Nuova: ha parlato con i chirurghi informandosi sulle condizioni del segretario ed ha confortato don Brogi. Sul fronte delle indagini le ricerche hanno portato all’individuazione di sei uomini bloccati dalla polizia la notte scorsa: due sono stati rilasciati, sugli altri sono ancora in corso accertamenti. Intanto la questura ha acquisito i filmati delle telecamere di sicurezza dei negozi e degli immobili vicini al palazzo arcivescovile di Firenze. Ricerche delle volanti continuate comunque per tutta la notte. In questura sono state ascoltate anche diverse persone che potrebbero aver fornito dettagli per ricostruire la dinamica e risalire all'aggressore. Unanime la solidarietà a Betori espressa a caldo dalle autorità religiose – il vescovo Sigismondi, impegnato nella visita pastorale della diocesi - parla di vicinanza e affetto a un figlio della nostra chiesa, oltre a rivolgere gli auguri al segretario per una pronta guarigione. Solidarietà espressa anche dal sindaco Mismetti e da tutti coloro, nel mondo religioso, politico e delle professioni che da una vita sono legati a monsignor Giuseppe Betori