Foligno. La Fiera dei Soprastanti compie 10 anni

Dapprima fu ambientata a Palazzo Trinci, era il settembre del 1998. La Fiera dei Soprastanti, rievocazione del mercato folignate secentesco stupì ed entusiasmò per la prima volta dieci anni fa cittadini e turisti, conquistandosi da allora un ruolo primario tra le manifestazioni collaterali della Giostra della Quintana. Ambientata per il secondo anno nel chiostro di San Domenico negli anni successivi venne spostata nei pressi di via Niccolò Alunno ad ospitare giullari e mercanti, bancarelle e una folla vociante. La Fiera esplorò anche la zona di via della Scuola di Arti e Mestieri, seguita negli anni più recenti dal chiostro di San Giacomo e via Mentana. Quest’anno Stefano Trabalza, presidente della Commissione Artistica dell’Ente Giostra ripropone con entusiasmo la location di via della Scuola di Arti e Mestieri e largo Federico Frezzi: “La zona che abbiamo scelto– sottolinea– è ideale anche per la vicinanza della splendida chiesa di San Nicolò o delle sale al piano terra di palazzo Candiotti. Fine dell’appuntamento ricostruire uno squarcio di vita secentesca legato all’attività commerciale ed artigianale e che è storicamente documentato nell’Archivio di Stato di Foligno”. La “Fiera dei Soprastanti”, domani – domenica 31 agosto – si aprirà a partire dalle 16.30 per concludersi oltre mezzanotte. A curare i dettagli la stessa Commissione Artistica dell’Ente. Fra i banchi tessuti, confetti e confetture, orafi, corde funi e canape, botti, icone sacre, ciabattini, saponi e lavanda, ma anche oggetti in creta, scacchi, vimini, cartomanti, cocci, piccoli animali; nel grande carrozzone della Fiera ci saranno persino il gioco dei topi, alchimisti, armi, maghi, percussioni antiche, cantastorie e granaglie. Non trascurabile il vitto consistente in arrosticini, frutta, frittelle, pane e affettati ma anche dolci, alicette, pagnotte e trippa. Questo e molto di più sarà la Fiera dei soprastanti 2008, per la quale resterà l’obbligo –introdotto sin dalla quinta edizione- di comprare tutto con i Quattrini, conio dell’epoca rigorosamente da cambiare con i contemporanei euro all’ingresso della fiera.