Foligno. “La mia vita rovinata da Striscia”, scatta la querela

Era nell’aria. Maria Elisa Pelafiocche, la concorrente di Affari Tuoi accusata da Striscia di aver barato (consultando i numeri scritti sul palmo della mano), ha presentato alla Procura della Repubblica di Milano la querela per diffamazione a mezzo stampa contro ‘Striscia La Notizia’. La folignate, che subito dopo lo scandalo televisivo aveva accettato di parlare ai nostri microfoni, si è dunque affidata alle carte bollate. Dice di essere stata "vittima di un linciaggio mediatico" da parte del tg satirico di Canale Cinque che più volte nella consueta striscia serale aveva riproposto la sua immagine, intenta, come si ricorderà, a scrutarsi la mano sinistra prima di chiamare i pacchi. La puntata del 4 dicembre dell’anno scorso era stata per settimane al centro della gogna mediatica, con tanto di intervento, da subito, del presidente del Codacons che avanzava seri dubbi sulla probabilità statistica che i pacchi contenenti il premio in denaro più cospicuo arrivassero sempre intatti fino alla fine della trasmissione. La folignate, che, accettando l’offerta della produzione si è portata a casa 28.000 euro, consegna alle due pagine della querela tutta la sua indignazione. Racconta, la Pelafiocche, di essere stata bersagliata, da allora, da telefonate di ingiurie. "Non posso più uscire di casa, chè ogni volta vengo additata come truffatrice". Patrocinata dagli avvocati Aurelio Pugliese e Marco Angeletti, la donna ha infine deciso di ottenere giustizia. Chiederà un congruo risarcimento danni (non ancora quantificato) che la indennizzi del danno subito. Quello fisico, in primo luogo. Stando alle sue dichiarazioni, da allora si sarebbe ammalata di una grave forma di esaurimento nervoso in conseguenza del quale sarebbe stata costretta ad assumere ansiolitici. Contro quella che ritiene essere stata un’informazione falsa e tendenziosa si scaglia dunque la vincitrice del game-show di Rai Uno, condotto da Flavio Insinna e prodotto dalla Endemol, demandando all’autorità giudiziaria il compito di riabilitare la sua immagine agli occhi dei suoi concittadini. Un riscatto morale a cui, dice, di non voler rinunciare.