Foligno. Negozi chiusi e commercianti in processione il 24 gennaio in onore di San Feliciano

L’avevano ribattezzata “la rivolta delle commesse”, e - come ogni anno, tornava puntuale - a ridosso del 24 gennaio. La protesta di chi “costretto” in qualche modo a lavorare tra scaffali e banconi, avrebbe invece preferito partecipare alle messe, rendere omaggio a San Feliciano o seguire la processione. Ma quest’anno, finalmente è arrivata la svolta. A sancirla – ufficialmente – ci ha pensato l’associazione “Innamorati del Centro” che rappresenta la maggioranza assoluta delle attività presenti all’interno delle mura urbiche. Il direttivo ha deliberato all’unanimità la volontà di tenere abbassate le serrande, in segno di devozione e di rispetto verso il Santo Patrono di Foligno ed ha invitato tutti a chiudere il negozio per l’intera giornata. Non solo, la presidente Cristiana Mariana ha espressamente chiesto un ulteriore impegno: partecipare in massa alla processione per le vie della città, dietro la statua argentata di San Feliciano. Titolari, gestori, dipendenti e – per l’appunto – commesse, tutti insieme per una giornata dedicata ai valori della fede e della tradizione, piuttosto che allo shopping. "Vogliamo che il 24 gennaio possa essere vissuto anche da quella parte consistente e fondamentale della nostra città che noi rappresentiamo – spiega la Mariani – Riteniamo infatti questa solennità importante da molto punti di vista. Sia da quello ovviamente più squisitamente religioso – fa notare – che per il messaggio di unità, senso comunità e servizio di appartenenza, che il vescovo martire Feliciano ha lasciato impresso in tutte le zone dove ha predicato. Una tradizione che vede Foligno identificarsi pienamente nel suo Patrono “. Queste decisioni riguardano soltanto la volontà dei commercianti stessi – spiega l’assessore al Commercio Paolo Trenta – ormai con la liberalizzazione i negozi del centro potrebbero restare aperti anche tutti i giorni e il sindaco non può emanare ordinanze che li costringano alla chiusura”. Ma le novità non finiscono qui! Prende piede anche l’idea di realizzare un cero devozionale - in rappresentanza degli operatori commerciali del centro storico - da far partecipare al corteo religioso, insieme a quelli storici delle altre categorie.