Foligno: Sanatoria bandanti, solo 222 domande

La sanatoria delle badanti a Foligno non ha funzionato. Poche le richieste inviate al Ministero dell’Interno dalla terza città dell’Umbria, per regolarizzare le tante colf straniere senza permesso di soggiorno. Soltanto 222 le domande effettuate, attraverso l’ufficio immigrazione del Comune e i principali patronati del territorio. 120 in particolare le pratiche svolte dagli operatori della Cgil di Foligno, 50 quelle attivate dalla Cisl, 15 dalla Uil e 37 dallo Sportello Immigrati del Comune. Un totale piuttosto basso rispetto alle attese, dovuto non certo alla scarsa presenza di colf e badanti straniere da regolarizzare ma agli ostacoli imposti dalla legge. A confermare questa tendenza sono gli stessi operatori che in questi mesi hanno curato le pratiche per la sanatoria concessa dal Governo. Tante le straniere clandestine che non hanno potuto accedere alla regolarizzazione, perché sprovviste del visto di ingresso in Italia o perché non risultavano a lavoro dal primo aprile. Tante poi le famiglie di Foligno che non avevano i requisiti reddituali minimi per accedere alla sanatoria, ovvero un reddito tra i 20 e i 25mila euro. Ma anche tanti gli anziani e i disabili che non se la sono sentita di sistemare le proprie badanti, perché non in grado di sostenere le spese imposte: ben 500 euro per la sanatoria, 880 euro di stipendio e 220 di contributi mensili. E così sono tante le collaboratrici domestiche che continueranno a lavorare in nero e che rischiano di essere espulse dall’Italia. Tante anche le badanti extracomunitarie licenziate proprio a causa della sanatoria. A lanciare l’allarme è la Caritas diocesana: negli ultimi giorni almeno una quindicina di colf e badanti hanno denunciato il problema e chiesto aiuto alla Chiesa di Foligno.