Foligno: finte assunzioni, denunciato imprenditore

Per mesi hanno prodotto falsi documenti contabili, hanno finto di aver aperto stabilimenti, di aver impiantato macchinari per la produzione e persino di aver assunto operai. Una truffa da 50 milioni di euro ai danni dello Stato, per intascare illecitamente contributi pubblici. A compiere il raggiro, attivato in Campania, 28 persone fra imprenditori, commercialisti e sindacalisti compiacenti. A scoprirlo la Guardia di Finanza di Salerno, in collaborazione con il quella di Perugia. Tra i coinvolti anche 3 imprenditori umbri, tra cui il legale rappresentante di una ditta di Bettona che sulla carta avrebbe fornito i macchinari alle finte aziende di produzione tessile. L’uomo, un 47enne, è stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato. L’imprenditore di Bettona si trova ora agli arresti domiciliari. Tra i coinvolti nella mega truffa anche un imprenditore di Assisi (T. P. le iniziali di 51 anni) e un imprenditore di Foligno (C. L. di 43 anni). Entrambi sono stati denunciati per truffa e speculazione su soldi pubblici. Ai due è stato inoltre vietato di esercitare attività imprenditoriali e di ricoprire cariche direttive in società o imprese. Il folignate, legato al settore tessile, avrebbe partecipato attivamente alla truffa ideata da un commercialista napoletano. Un raggiro basato su false certificazioni e false assunzioni di operai, per ottenere finanziamenti pubblici. Soldi che sarebbero dovuti servire, per recuperare e valorizzare un polo manifatturiero campano. Ma che invece sono stati indebitamente intascati dai truffatori. Oltre 300 le assunzioni fantasma. Nove le aziende sequestrate. Le indagini, scattate nel 2006 ed eseguite dalla Guardia di Finanza, proseguono in tutto il centro Italia.