Foligno, i Verdi contro la Quadrilatero

“ A sentire le parole usate dall’assessore alle grandi opere Salvatore Stella nell’illustrare le osservazioni al progetto definitivo della SS77 a quattro corsie e le preoccupazioni dichiarate sul rischio idrogeologico e sulla finanziabilità complessiva dei lavori si poteva pensare che il Comune di Foligno chiedesse ulteriore tempo per approfondire tutte le problematiche di un’opera di tale portata- dichiara il Presidente provinciale dei Verdi Luigi Rambotti-. Ma in realtà i giochi erano già fatti, gli accordi già presi, anche a costo della solita brutta figura su una partecipazione affrettata ed, in quanto tale, fasulla. Infatti mercoledì 5 dicembre si è svolta a Roma una Conferenza dei Servizi dall’esito scontato alla quale gli amministratori folignati hanno potuto portare soltanto la inutile litania sulla necessità di vigilare per la tutela del territorio , delle risorse naturali, ecc. ecc. La verità è che sulla famigerata Legge Obiettivo si sono scatenati interessi forti sostenuti sia dal centrodestra che dal nuovo (?) Partito Democratico che infatti hanno votato insieme l’approvazione del progetto. Migliore esplicitazione di comunanza di interessi non poteva esserci. Il problema è che rischiano di farne le spese sia il territorio, le risorse idriche, l’eccezionale patrimonio naturalistico e culturale della Valle del Menotre e dell’Altopiano di Colfiorito, sia i cittadini contribuenti che nei prossimi anni si vedranno caricare ulteriormente le imposizioni locali a causa della necessità del Comune di coprire la quota spettante relativa al perverso meccanismo per il reperimento delle risorse economiche necessarie al completamento dell’opera stabilito dalla cosiddetta “cattura di valore”. Per ora il tratto finanziato è Foligno-Scopoli, dopo si vedrà, ma intanto l’impatto ambientale previsto, come ha riconosciuto lo stesso assessore Stella, sarà molto forte. I Verdi- continua l’esponente del Sole che ride- hanno sempre contrastato l’idea che sta alla base del progetto, cioè la sua “strategicità” viaria ed hanno invece sollecitato la necessità di pensare ad uno sviluppo dell’area montana folignate legato alla valorizzazione del territorio e delle produzioni di qualità. Continuare sulla strada dello sviluppo infrastrutturale tradizionale è oggi, a fronte dei cambiamenti climatici e della globalizzazione, un errore disastroso. Per parte nostra -conclude Luigi Rambotti- ci impegniamo a fornire al Ministero dell’Ambiente, unico soggetto istituzionale che non ha consegnato il suo parere sul progetto, tutte le informazioni necessarie per la comprensione dei rischi connessi e promuoveremo azioni informative, quelle che avrebbe dovuto fare l’amministrazione comunale, verso la popolazione. Riteniamo necessario chiamare a raccolta tutti coloro, a partire da chi ha votato in Consiglio comunale contro il progetto, che non intendono accettare supinamente la realizzazione di un’opera inutile e dannosa per l’ambiente e per l’economia locale”.