Foligno, il nuovo vescovo incontra la stampa

Il vescovo di Foligno monsignor Gualtiero Sigismondi il 14 ottobre ha incontrato la stampa locale, per avviare un sincero e proficuo rapporto di dialogo con i mezzi di comunicazione. L’incontro - il primo dopo l’insediamento ufficiale in Diocesi del nuovo presule - si è svolto nella sala riunioni della Curia vescovile alla presenza di tutte le principali testate giornalistiche e televisive locali e di alcune agenzie di stampa. Nel corso dell’incontro monsignor Sigismondi ha illustrato ai giornalisti i presupposti fondamentali del suo servizio episcopale, alla cui base si pongono valori come l’umiltà, la semplicità, la fiducia, l’ascolto e l’accoglienza. Il vescovo - insediatosi il 5 ottobre scorso - ha detto innanzitutto di “essere giunto a Foligno senza preconcetti né pregiudizi, per mietere con gratitudine quanto gli altri hanno seminato” . A tale scopo il presule ha espresso la volontà di “avvicinare tutte le realtà parrocchiali, visitandole nei giorni feriali, per coglierne meglio gli aspetti e conoscere così l’intero territorio locale”. Il vescovo poi ha detto di essersi trovato subito bene a Foligno e di non sentire nostalgia di Perugia, diocesi di cui è stato per anni vicario generale, grazie anche alla calorosa accoglienza ricevuta. Un affetto riportato anche dai giornali locali, attraverso i quali ha avuto modo di conoscere meglio Foligno, interessandosi soprattutto ai problemi sociali che hanno contrassegnato quest’ultimo periodo. Questioni legate in particolare alla crisi di alcune aziende del territorio e a drammatici episodi di cronaca nera, oltre naturalmente all’entusiasmo legato al mondo della Quintana verso cui monsignor Sigismondi ha mostrato grande simpatia. Il vescovo ha poi parlato del rapporto con i giovani su cui intende investire molto, sulla scia stessa del “Sinodo dei Giovani” recentemente celebrato a Foligno. “Per essere vicini ai giovani - ha detto monsignor Sigismondi - occorre domandar loro non dove sono ma dove guardano e cercare così di educarli a tenere fisso lo sguardo sui valori fondamentali della vita”. Il vescovo parlando della città di Foligno ha detto di volerla conoscere a fondo, girandola a piedi o in bicicletta, convinto di essere arrivato negli anni più belli dopo le ferite inferte dal sisma del ‘97. “Dopo la ricostruzione delle case - ha detto monsignor Sigismondi - c’è stata quella delle chiese. Ora è il momento di ricostruire il tessuto sociale, civile ed ecclesiale, perché la città è viva soltanto se i cittadini la fanno vivere”. Il nuovo vescovo ha poi detto ai giornalisti di aver da poco visitato la nuova chiesa realizzata dall’architetto Massimiliano Fuksas e di essere rimasto sorpreso dalle straordinarie sensazioni che riesce a comunicare una volta entrati. “L’idea - ha sottolineato il vescovo - è quella verticalità e della trascendenza: chi entra è spinto dal gioco di luci a levare lo sguardo verso l’alto e improvvisamente si sente proiettato verso l’infinito ed è come se l’eterno scendesse nel tempo”. Infine il nuovo vescovo ha posto l’accento sull’importanza della comunicazione, invitando la stampa a “non trasmettere messaggi senza contenuti e a non usare effetti speciali, perché il rischio è quello di parlare senza dire nulla. La stampa ha invece il dovere e la responsabilità di ricercare e trasmettere le notizie, nella verità e nella professionalità, con l’obiettivo di diffondere messaggi di coscienza civile”. A proposito dei mezzi di comunicazione, il vescovo ha detto di volere creare un rapporto di sinergia con gli strumenti di comunicazione sociale delle altre Diocesi umbre. In particolare l’auspicio è che si crei una pagina dedicata a Foligno su “La Voce”, il settimanale delle Diocesi dell’Umbria. Fermo restando il ruolo della “Gazzetta di Foligno”, il settimanale della Diocesi di Foligno. All’incontro di oggi hanno partecipato anche monsignor Giuseppe Bertini e monsignor Luigi Filippucci, rispettivamente vicario generale e viario per la pastorale diocesana della Diocesi di Foligno che sono stati riconfermati dal nuovo vescovo nei loro ruoli.