Foligno, pastore già amato dalla gente

Senza paura, senza calcoli e senza misura”, con questo spirito monsignor Gualtiero Sigismondi ha detto di giungere a Foligno per il suo nuovo incarico episcopale. Subito chiare le intenzioni pastorali, che il neo presule ha voluto esprimere durante l’omelia davanti ai fedeli. Innanzitutto la concordia come condizione essenziale per operare e “camminare insieme secondo la volontà di Dio”. Fondamentale anche la cura della vita interiore e l’impegno a mantenere “contatto continuo con le Sacre Scritture”. Ma prima di tutto l’intenzione di venire a Foligno per “vivere la stagione della vendemmia, col cuore colmo di gratitudine verso quanto hanno seminato prima di lui mons. Arduino Bertoldo e mons. Giovanni Benedetti. In piazza Garibaldi, che il nuovo vescovo ha ribattezzato piazza di Speranza, il saluto ai giovani che costituiscono una fonte di speranza per la società. Agli oltre trecento giovani presenti, l’invito a scoprire davvero chi sono, scrutando i propri pensieri e il proprio cuore. In piazza della Repubblica il saluto alle autorità. “La partecipazione alla vita politica è un servizio primario e importante - ha detto monsignor Sigismondi - ed è una forma eminente di carità verso il prossimo”. Per il nuovo vescovo la collaborazione tra la comunità politica e la Chiesa è fondamentale e si realizza nel rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia di ciascuna nel proprio campo. In generale, parole subito apprezzate dalla gente verso cui il nuovo vescovo, arrivato in città con grande entusiasmo e affidandosi alla Madonna del Pianto suprema protettrice dei folignati, ha dispensato sorrisi e grande attenzione per tutti. Ed è subito entrato nel cuore della gente.