Il fondo di solidarieta' attivato dalle otto diocesi dell'Umbria nel 2009 per le famiglie in difficolta' a causa della perdita del lavoro, ha concluso il 2014 raggiungendo la somma di 3 milioni 322.230,84 euro, con cui sono state aiutate 2.308 famiglie (793 nell'Archidiocesi di Perugia-Citta' della Pieve, 394 di Terni-Narni-Amelia, 251 di Spoleto-Norcia, 224 di Citta' di Castello, 192 ad Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e 190 a Orvieto-Todi, 172 a Foligno e 92 a Gubbio). L'attivita' del fondo proseguira' anche nel 2015. La somma raccolta e' frutto della generosita' - spiega un comunicato della Conferenza episcopale umbra - di tanti privati benefattori, ma anche di parrocchie, comunita' religiose, enti ed istituzioni come la Regione Umbria, istituti di credito, realta' produttive e soprattutto la Consulta delle 6 Fondazioni Casse di Risparmio dell'Umbria (Perugia, Terni e Narni, Foligno, Orvieto, Spoleto, Citta' di Castello). Queste Fondazioni - sottolinea il comunicato - hanno contribuito per oltre il 42 per cento dell'intera somma, messa insieme con cinque raccolte dal 2009 ad oggi. La nota dell'ufficio stampa dei vescovi umbri fa osservare che le spese di gestione del Fondo durante il periodo delle cinque raccolte non hanno superato i 500 euro, e che 73 famiglie hanno rinunciato all'aiuto, per aver ritrovato il lavoro o per essersi trasferite fuori regione, permettendo cosi' ad altre famiglie di accedere al contributo. Infine i vescovi umbri, dopo aver messo in evidenza che alcuni contributi sono arrivati da iniziative di studenti o parrocchie, segnalano "un paradosso della crisi", e' cioe' che in Umbria negli ultimi anni si e' arrivati a giocare ogni giorno quasi tre milioni di euro, tra "slot", "gratta e vinci", biglietti di lotterie, facendo notare che "molti si impoveriscono nel giocarsi tutto, anche la propria piccola
azienda".
Gubbio/Gualdo Tadino
16/01/2015 07:19
Redazione