Frana di Morra: 5 milioni di Euro per ricostruire le case

“A distanza di un anno e mezzo siamo riusciti a trovare una soluzione ed un finanziamento congruo per i 17 cittadini di Nuvole di Morra, colpiti dall’ordinanza di evacuazione, dopo il movimento franoso che si era verificato, per un fronte di circa 40 ettari, nel dicembre 2005”: non nasconde la soddisfazione il sindaco Fernanda Cecchini per i 5 milioni di euro inseriti nel Piano di interventi straordinari per le Calamità Naturali del Dipartimento di Protezione civile del Ministero. La notizia è stata comunicata ieri ai cittadini interessati che, nella sala del consiglio comunale, hanno incontrato il sindaco e l’assessore regionale con delega Vincenzo Riommi. “Abbiamo ottenuto un risultato importante grazie al costante raccordo con la Regione dell’Umbria che ha considerato prioritario l’impegno di restituire un’abitazione a 4 nuclei familiari, la cui storia è legata da generazioni alla frazione di Nuvole”, prosegue il sindaco Cecchini per la quale “accanto alle certezze, c’è anche una vena di malinconia per chi dovrà abbandonare un luogo che racconta secoli di vita e ricontestualizzarsi in un altro sito, ancora da definire”. Dai risultati dello studio geologico compiuto si evince che la frana non si fermerà: il piano di scivolamento molto profondo, 12-16 metri, non permette un intervento di consolidamento e consiglia di delocalizzare tutti i manufatti attualmente esistenti. Il finanziamento del Ministero servirà anche a riportare condizioni ambientali originarie, liberando i corsi d’acqua interrati e drenando i ristagni che appesantiscono il terreno. “Il primo problema che abbiamo dovuto affrontare”, commenta l’assessore Riommi, che ha seguito fin dall’inizio la vicenda, “era capire se le abitazioni potessero essere ricostruire in loco. In questo lasso di tempo è emersa l’impraticabilità di una soluzione che non sradicasse le famiglie dalla loro terra: abbiamo però risorse finanziarie suffi-cienti per garantire alle 4 famiglie contribuiti adeguati. Ora si tratta di mettere a punto gli adempimenti amministrativi nel minor tempo possibile, per superare sia la fase dell’emergenza idrogeologica che della precarietà”.