Scontro interno a Gualdo Tadino nella Porta di San Benedetto, una delle quattro che da' vita a fine settembre ai Giochi de le Porte.
Dopo l'elezione del nuovo priore Matteo Calzuola, 12 associati hanno promosso azione giudiziaria contro una delibera del consiglio di Porta per invalidare la stessa elezione. A metà maggio è attesa la prima udienza davanti al giudice.
Il priore Calzuola, in una nota pubblicata sulla pagina Facebook della Porta, affermava ieri : "Siamo convinti che lo scopo associativo sia altro da quello del livore personale e della rivendicazione, e auspichiamo che la vicenda possa trovare soluzione in un clima di ritrovata serenità. Il mondo dei Giochi de le Porte ha bisogno di unità, volontà e amicizia. Tutte componenti messe a rischio da personalismi e tentativi maldestri di scalate. Porta San Benedetto è stata ed è, sempre più, aperta a TUTTI coloro che hanno a cuore la festa e la città. Non può più esserci spazio per altro.”
Oggi la nota dei 12 ricorrenti: "Rappresentanti - scrivono - di un folto numero di iscritti che da dicembre ad oggi hanno rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili dai rispettivi gruppi di lavoro: carri, marketing, bracieristi, taverna e giocolieri".
I ricorrenti hanno dato mandato agli Avv.ti Angelo Piccotti e Marco Paoli, con studio in Foligno, di presentare ricorso avverso alla delibera del Consiglio con la quale è stata ratificata l’elezione dei componenti e nominato quale Priore Matteo Calzuola:"In quanto si ritengono violate le norme statutarie relative alla composizione del Consiglio Direttivo, che risulta attualmente composto da 14 consiglieri a fronte di un numero minimo previsto dallo statuto di 15".
La nota prosegue: "Il ricorso, presentato da 12 associati alla Porta anche in rappresentanza di molti iscritti di Porta San Benedetto, ha quale finalità esclusiva la tutela del rispetto delle disposizioni statutarie che regolano la vita dell’Associazione al fine di garantire il corretto funzionamento e la legittimità dei suoi organi elettivi e il perseguimento degli scopi associativi.
Si respingono, pertanto, gli addebiti mossi dal Priore in merito a presunti “personalismi” e “tentativi maldestri di scalate”, guidati da “ livore personale” e “rivendicazione”: l’obiettivo unico dei ricorrenti, infatti, è quello di tutelare l’Associazione sotto ogni suo profilo, affinchè sia garantito il rispetto delle regole che è il solo presupposto sul quale si può fondare l’unità di intenti tra tutti gli associati. Sia i 12 ricorrenti che il folto gruppo di soci dimissionario erano favorevoli a trovare un accordo con il signor Matteo Calzuola e il suo gruppo nel corso di ben due riunioni con gli ex priori. Ma ogni proposta emersa nell'incontro è stata rigettata dall'attuale Priore. Se di personalismi si parla, non sono certo quelli dei soci dimissionari che hanno sempre lavorato per una porta democratica, plurale e aperta ad ogni confronto.
Dunque proprio per verificare se tali regole - dello Statuto - non siano state violate abbiamo ritenuto opportuno rimettere la decisione ad un organo terzo che sarà chiamato a pronunciarsi senza condizionamenti e la cui decisione, qualunque sarà, verrà da noi rispettata".
Gubbio/Gualdo Tadino
21/02/2020 16:49
Redazione