Giubileo della Misericordia: 3 milioni di fedeli ad Assisi. E Gubbio come si prepara?

E' il Giubileo della Misericordia quello indetto da Papa Francesco per il 2016 e il Censis stima che solo a Roma arriveranno 8 milioni di pellegrini in più rispetto a quelli del 2000, ovvero 33 milioni di persone da tutta Italia e da tutto il mondo. Un evento epocale per la comunità cristiana ma anche un grande evento dal punto di vista turistico ed economico. E Assisi è destinata ad essere la meta principale, per questi fedeli, subito dopo Roma: potrebbero dunque convergere un numero di pellegrini addirittura superiore alla stima Censis di oltre 3 milioni visto il legame viscerale del Papa con la città Serafica che diede i natali al poverello, ispirazione per il Santo Padre anche per la sua Enciclica “Laudato sì” del giugno scorso. Dunque una Assisi invasa da ogni dove per trascorrere almeno un giorno ed una notte tra la Porziuncola – indicata anche dalla Conferenza episcopale umbra come uno dei luoghi di riferimento del prossimo Giubileo – e la Basilica Maggiore: i dati Censis per altro non hanno preso in considerazione chi potrebbe scegliere di arrivare in Umbria anche solo per una toccata e fuga. Quindi i numeri potrebbero essere anche maggiori. E se Assisi è la città simbolo del francescanesimo, la vicina Gubbio non ha nulla da invidiare....o meglio, non avrebbe. Perché la chiesa di San Francesco a Gubbio è la seconda più grande nella nostra regione ed è ubicata nel luogo dove il Poverello si rifugiò presso gli Spadalonga dopo aver abbandonato gli averi e la famiglia. Perchè la chiesetta della Vittorina ha un valore religioso non inferiore ai siti assisani visto che qui Francesco maturò la definitiva conversione, maturò l'esperienza straordinaria con il vicino lebbrosario soprattutto ammansì il lupo, scena simbolo maggiormente rappresentata per l'iconografia del santo. Detto ciò Gubbio non può certo spendere la sua storia e la sua immagine con la stessa forza di Assisi. Ma alla luce anche del recente protocollo d'intesa con l'amministrazione Ricci – ora guidata pro tempore dal vice Lunghi – è auspicabile un piano collaborativo per favorire che almeno parte dei flussi di pellegrini diretti nella città serafica possano transitare anche su Gubbio, a differenza del passato. Intercettare parte dei forestieri che arriveranno in Umbria è un obiettivo al quale dovranno lavorare congiuntamente istituzioni civili e religiose, la Curia ma anche Comune ed Associazioni di categoria. Come detto, si attendono almeno 3 milioni di pellegrini. L'Umbria dispone di 88 mila 337 posti letto, e Gubbio è chiamata a giocare la sua parte. Tra le priorità su cui intervenire, ci sono i collegamenti tra le due città ancora limitati alla sola linea autobus e per altro piuttosto estemporanei. Per non dire dei servizi e della manutenzione del sentiero francescano, dei servizi di accoglienza e di trasporto in città per i pellegrini a piedi, o con le biciclette. Se anche solo un 10% dei pellegrini diretti ad Assisi dovesse scegliere Gubbio per una notte e per una successiva visita religiosa-turistica – circa 300 mila - si avrebbe un flusso superiore a quello registrato in un intero anno nella città dei Ceri. Per ora nulla è trapelato né dalla Curia né dal fronte amministrativo, ma i tempi stringono, la sfida merita di essere affrontata subito. Sfida che potrebbe segnare anche la nascita di nuovi posti di lavoro, e di una nuova meta di pellegrinaggio francescano anche in chiave futura.