E’ nata in Umbria una rete di imprese di eccellenza del piccolo dettaglio alimentare (fino a 250 metri quadrati), della settore macelleria e della ristorazione (fino a 100 coperti massimo), caratterizzate da una attenzione particolare alla qualità, alla valorizzazione delle tipicità, al servizio, alla consulenza al consumatore.
Ad identificare questo “club” il marchio e il progetto GooD-Il piacere della qualità, presentato in una conferenza stampa a Perugia dai soggetti promotori: Confcommercio della provincia di Perugia, con le Associazioni di categoria dei Pubblici Esercizi Fipe, degli alimentaristi Fida, dei Macellai Federcarni, il supporto tecnico delle società Seac, Università dei Sapori e Format, con il contributo della Camera di commercio di Perugia e in collaborazione con Adiconsum.
Facilmente identificabili tramite una vetrofania, le imprese – attualmente sono oltre 40, ma il progetto è all’inizio – per aderire devono sottoscrivere un regolamento e corrispondere ad una griglia di requisiti specifici per ogni categoria: fermo restando quelli igienico sanitari, e la valorizzazione delle produzioni tipiche, comuni a tutti, i ristoranti, tra le altre cose, non devono far pagare il coperto, avere oli e vini umbri; i negozi alimentari devono, quando possibile, prevedere la prenotazione della spesa, la consegna a domicilio…
GooD intende esaltare il concetto del piccolo dettagliante alimentare, del macellaio indipendente, del ristoratore come consulenti della qualità: valore di grandissima attualità tanto più in questo momento in cui tanto allarmismo è stato creato dalla vicenda delle carni rosse.
Il circuito si caratterizza inoltre per una serie di iniziative comuni, il cui obiettivo è declinare il concetto di GooD-Buono in tanti modi diversi, veicolando attraverso questo marchio non solo un modo di acquistare e di consumare, ma di vivere, e contribuendo a valorizzare l’immagine stessa dell’Umbria.
Good è una grande piazza fisica e virtuale, in cui si dialoga con il proprio consulente della qualità e tra consumatori, in cui scambiarsi consigli, ricette, curiosità, segnalare esigenze e problemi, in cui si parla di tutto ciò che ci fa stare bene.
Presso ogni attività aderente i consumatori troveranno un totem con alcuni materiali cartacei:
- Buona Idea: una cartolina per lasciare i propri dati, segnalare richieste o dare suggerimenti direttamente al proprio alimentarista, macellaio o ristoratore di fiducia.
- Buoni Consigli: una pubblicazione mensile con notizie utili su caratteristiche, preparazione e conservazione degli alimenti, suggerimenti per una cucina smart, per valorizzare la stagionalità dei prodotti, per occasioni particolari, per una corretta alimentazione e la cura del proprio benessere fisico, ricette salva tempo o tematiche, etc.
Non mancano poi gli strumenti di dialogo digitali:
www.goodumbria.it: un blog con spazi dedicati ai consumatori, dove consultare l’elenco delle imprese aderenti e tutti i dettagli del progetto
facebook.com/goodumbria e twitter.com/GooDUmbria: gli spazi social per chi ama acquistare e vivere GooD.
GooD si avvale della collaborazione di strutture, come Università dei Sapori, ed esperti, ad esempio nutrizionisti, che garantiscono la correttezza e qualità dell’informazione prodotta.
In programma anche eventi congiunti a marchio GooD - sull’educazione alimentare, sulla corretta utilizzazione dei prodotti - momenti formativi, opportunità di risparmio.
La crisi ha aiutato a riscoprire il ruolo del negozio sotto casa o del ristorante “di fiducia”. GooD si inserisce in questo contesto, fornendo alla qualità nuovi e moderni modi di esprimersi.
Il Rapporto Censis-Confcommercio sui consumi delle famiglie presentato il 22 ottobre scorso a Roma evidenzia un dato significativo: gli Italiani, e gli umbri non fanno eccezione, effettuano prevalentemente la spesa alimentare nei piccoli supermercati e negli esercizi di quartiere, preferiti ai grandi ipermercati per gli acquisti di carne, pesce e verdure, ovvero alimenti in cui l’aspetto della consulenza e della qualità non è standardizzato e rispetto ai quali la consulenza è elemento qualificante. Gli ipermercati vincono solo per pane, pasta e scatolame.
Perugia
30/10/2015 15:38
Redazione