''L'Umbria intesa nella sua dimensione di citta'-regione, ha tutte le potenzialita' per candidarsi a capitale europea della cultura nell'anno 2019, a condizione che individui subito una strategia comune con progetti e programmi che, da qui al 2013, portino la regione a giocare questa carta, con possibilita' concrete di un risultato positivo'': ad avanzare la candidatura di Umbria, citta'-regione, capitale europea della cultura 2019 e' il consigliere regionale di Prc e vice presidente dell'Assemblea di Palazzo Cesaroni Orfeo Goracci. L'esponente di Rifondazione rivolge un appello a ''tutti gli attori locali interessati a perseguire questo importante obiettivo affinche', condividano e rendano forte e credibile la candidatura dell'intero territorio a capitale continentale della cultura''. Per Goracci e' necessario che ''quanto prima, enti locali, universita', fondazioni bancarie, associazioni, imprese, aziende, operatori sociali, culturali ed economici devono incontrarsi per coordinare un piano d'azione comune''. A suo giudizio, ''la Regione Umbria puo' essere il soggetto capofila del progetto che, partendo dai valori globali del territorio regionale, provvede a predisporre, in accordo con tutte le componenti della rete umbra, la costituzione di una associazione, dotata di uno statuto che stabilisca modalita' di partecipazione di quanti saranno coinvolti e offra le linee di indirizzo che dovranno ispirare i progetti e le strategie di investimento a sostegno della candidatura''. Goracci insiste quindi ''sull'importanza storica, culturale, ambientale, economica di ognuna delle singole realta', citta' e territori umbri, da mettere al piu' presto in rete'', ipotizza un gruppo di lavoro, ''composto da poche ed altamente qualificate personalita', che individui un programma e progetti di alto livello, di grande interesse sociale, culturale, economico, coniugando ed integrando la specificita' della dimensione locale con quella europea''. A suo giudizio la candidatura di '''Umbria, citta'-regione, capitale europea della cultura 2019'' potra' avere buon esito, ''soltanto se iniziativa pubblica e iniziativa privata sapranno integrarsi all'unisono'' ed in questo percorso la Regione deve assumere un ruolo centrale, ''a prescindere dall'esito finale, in quanto - conclude il consigliere - servira' in ogni caso a dare sostegno alla tenuta del tessuto sociale ed economico dell'Umbria, sulla quale si sta abbattendo, forte e sentito, l'effetto della crisi economica strutturale, indotto dal parassitismo della finanza e dalla globalizzazione delle merci e del lavoro''.
17/06/2010 18:01
Redazione