Si terrà sabato 12 novembre, a poco più di un mese dalla Palio di San Michele Arcangelo, a partire dalle prime ore del pomeriggio, la festa della Vittoria di Porta San Facondino. Dopo il ritorno alla vittoria dei gialloverdi, il Palio più recente è del 2017, si sono volute fare le cose per bene e non lasciare nulla al caso. Anche perché c’è da festeggiare anche la vittoria del premio per il miglior corteo storico. Quindi per sabato 12 è previsto il ritrovo dei portaioli alle 16 presso la Rocca Flea, dove guidati dai Priori, Marco Gubbiotti e Federica Sabbatini, con i giocolieri protagonisti del Palio, il somaro Indio, saliranno al convento dell’Annunziata gestito dai frati zoccolanti dove si terrà una messa e un te deum di ringraziamento, secondo gli antichi rituali medioevali ritrovati dallo storico locale Sergio Ponti. A seguire ci sarà la tradizionale esposizione del Palio per le strade del quartiere, farlo ammirare ai portaioli più anziani, nei vicoli della Capezza e della zona del centro storico, con tappa anche presso l’istituto Bambin Gesù. Al termine di questa esposizione, ci si ritroverà tutti presso la Taverna di via Nucci per una cena e una serata di festeggiamenti che proseguiranno con un dopocena presso la struttura del centro della Terza Età in piazza Federico II di Svevia (piazza del Mercato). Il tutto accompagnato da piacevoli sorprese predisposte dal comitato di Porta San Facondino. Una festa per far ammirare l’opera di Stefania Fabrizi e il premio per il corteo, nonché celebrare le vittorie con i portaioli gialloverdi. “Due vittorie che sono il frutto di un lunghissimo lavoro, che ripaga degli sforzi e dei sacrifici fatti da tutti – ha commentato così il Priore Marco Gubbiotti, a nome del comitato di Porta San Facondino, la vittoria del Palio - Questo è il concetto che ci interessa sottolineare: una vittoria meritata che è frutto del lavoro di tutti, sia per quanto riguarda il Palio sia per quello che concerne il corteo storico. Tutti i portaioli che si sono stretti intorno ai giocolieri in un crescendo, quasi rossiniano, di consapevolezza che questo potesse essere l’anno buono. Occorre celebrare i nostri giocolieri, tutti anche coloro che non hanno partecipato attivamente al Palio e tutti coloro che si sono impegnati nella sartoria, nel corteo, nella realizzazione dei carri. Ma non volgiamo cullarci sugli allori e per questo ci rimetteremo subito al lavoro. Festeggiamenti e lavoro sarà il nostro motto”.