Gualdo Tadino sull'orlo del commissariamento

Il Comune di Gualdo Tadino sull'orlo del commissariamento. Stasera poco dopo le 22.15 il presidente del consiglio comunale Edoardo Umberto Vecchiarelli ha sciolto l'assise per mancanza del numero legale. All'ordine del giorno, tra i punti, l'approvazione del bilancio preventivo 2013 il cui termine ultimo per essere licenziato era domani, 30 novembre. In aula, accanto al sindaco Morroni e alla giunta , i consiglieri di maggioranza Vecchiarelli, Sellani, Dionisi, Frillici, Vagnarelli del Pdl e Baldassini della lista Sms ( non c'erano Fioriti ed Angeli); assenti le opposizioni. Il consiglio si riuniva dopo le dimissioni, presentate ieri, dei consiglieri del gruppo di maggioranza dei "monacelliani" Abbati ed Arnesano; oggi si sarebbe dovuta votare la surroga che avrebbe consentito l'ingresso di Biagiotti e Albrigi, ma la mancanza di numero legale ( servivano 10 consiglieri ) non ha reso possibile l'atto. Il mancato svolgimento del consiglio non ha consentito, oltre al bilancio, di votare altri punti all'ordine del giorno particolarmente delicati: due riguardano l'Esa con il riconoscimento di debiti pregressi del Comune a favore della società a capitale pubblico; l'altro il progetto di capitalizzazione che prevedeva il conferimento del diritto di uso trentennale della stazione di trasferenza dei rifiuti alla società Esa. Salta anche l'approvazione dell'accordo tra Comune ed Ecosuntek per la liquidazione subito, in un'unica soluzione, da parte del privato del corrispettivo spettante alla parte pubblica in cambio della realizzazione delle pensiline fotovoltaiche. Il sindaco, in un incontro prima dell'appello, aveva chiesto alle minoranze di garantire il numero legale almeno per l'approvazione di questo punto, ma non è stato trovato l'accordo. Quanto al futuro, domani parte la comunicazione alla Prefettura della mancata approvazione del bilancio preventivo; da lì saranno concessi massimo 20 giorni di tempo per tentare nuovamente di approvare l'atto in consiglio . Diversamente sarà un commissario "ad acta " a licenziare il documento con conseguente scioglimento del consiglio comunale . Un dejavu rispetto a quanto già accaduto a Gubbio 6 mesi fa con la giunta Guerrini.