Il Comune di Gualdo Tadino, nella sua massima espressione , vale a dire quella del consiglio comunale, ha detto no al piano di ristrutturazione della Indesit Company di Fabriano . Lo ha fatto approvando all’unanimità un ordine del giorno che richiama quello sottoscritto da 30 sindaci e sei Province di Marche ed Umbria, oltre che dalle organizzazioni sindacali, in cui di fatto si chiede alla famiglia Merloni, azionista maggioritario di Indesit, di recedere dal piano industriale presentato, che solo nel fabrianese porterà in tre anni al licenziamento di 480 persone e alla chiusura dello stabilimento di Melano . In tutta Italia i numeri degli esuberi sono complessivamente 1425. Erano in tanti gli operai Indesit ieri pomeriggio nella sala consiliare di Gualdo , tutti con la maglia con su scritto “ 1425 volte no” per dire che non sarà accettato dai lavoratori nessun esubero in un’azienda che è tutto meno che in crisi, con i suoi utili per l’anno 2012 pari ad oltre 62 milioni di euro. Lo ha ribadito l’assessore provinciale Luciano della Vecchia che da Fabriano vuol far partire una vertenza nazionale con la quale impegnare il Governo a varare provvedimenti che impediscano, di fatto, ad aziende che hanno beneficiato negli anni di incentivi ed aiuti statali a delocalizzare fuori dallo stato italiano . Perché questo è quello che vuol fare Indesit: chiudere stabilimenti in Italia, per potenziare quelli di Polonia e Turchia, dove il costo di produzione e gli oneri di trasporto sono inferiori. Sulla stessa linea il segretario di Cgil Umbria Mario Bravi che ha accostato il caso Indesit a quello della Faber di Fossato del gruppo Franke, con un’unica, ma importante, differenza: lì la dirigenza e proprietà è svizzera , qui , è di Fabriano, dove l’azienda è nata e si è sviluppata e dove vive la famiglia di riferimento; un’irresponsabilità d’impresa senza precedenti in quest’area. Presente il sindaco di Sigillo Riccardo Coletti che ha ricordato come questa ennesima tegola si abbatta su un territorio devastato dalla crisi dell’altro gruppo Merloni, quello di Antonio, per il quale a nulla è valso l’accordo di programma che sinora non ha saputo attrarre aziende. “ Troppo macchinoso – ha detto – poco appetibile, meglio sarebbe stato istituire una no tax area ”. Forti, a tratti commoventi, gli interventi degli operai Indesit che solo a Gualdo e Nocera sono una settantina , quasi duecento guardando a Gubbio e fascia appenninica: hanno chiesto sostegno alle istituzioni, presenza fisica dei primi cittadini nei presidi e nelle ore di sciopero, in attesa di una grande manifestazione che dovrebbe tenersi intorno al 12 luglio con l’arrivo a Fabriano anche degli operai del presidio Indesit in Campania . Lotteranno per un’azienda “che – dicono – se oggi è una multinazionale tra le più quotate dell’elettrodomestico lo si deve anche a loro che a Melano, nel 2004, hanno ricevuto il riconoscimento come migliore stabilimento del gruppo”. A questi operai il sindaco di Gualdo Tadino Roberto Morroni ha promesso il massimo impegno, pur rilanciando l’appello alle istituzioni regionali e nazionali di pensare per questo territorio ad altri modelli di sviluppo che garantiscano le future generazioni . All’azienda, infine, il monito di ricordare cosa significhi responsabilità sociale d’impresa. Intervista al sindaco Morroni questa sera nel Tg canale 11 in onda no stop dalle 19 alle 20.20.
Gubbio/Gualdo Tadino
27/06/2013 10:33
Redazione