Gualdo: il movimento civico Sandra Monacelli soddisfatto dell'accordo per il riutilizzo del Calai

Il Movimento Civico Gualdese – Sandra Monacelli esprime piena soddisfazione per la riapertura del tavolo tra Regione dell’Umbria, Asl n. 1 e Comune di Gualdo Tadino, unitamente all’Easp, che porterà, in un tempo ragionevole, al riutilizzo dell’ex Ospedale Calai. L’iniziativa dell’amministrazione comunale è stata così premiata, ottenendo la piena disponibilità da parte degli altri organi istituzionali e il calendario stilato, che prevede già nei prossimi giorni la costituzione di un gruppo di lavoro formato da tecnici, è la garanzia che si sta procedendo nella giusta direzione. Finalmente, dopo diversi anni di stallo, la situazione è stata sbloccata, e di questo risultato va reso giusto merito all’azione congiunta del sindaco Roberto Morroni e del vicesindaco e assessore alla sanità Sandra Monacelli, supportati dal presidente dell’Easp Fausto Cambiotti. Manifestiamo pertanto il nostro compiacimento nel vedere che uno dei punti salienti del nostro programma e di quello dell’esecutivo, cioè la riapertura dell’ex ospedale Calai, si sta concretizzando. Contemporaneamente questa volta non possiamo non rilevare l’ennesima occasione persa per tacere da parte del capogruppo di Rifondazione Comunista. E’ infatti davvero singolare che Gianluca Graciolini accusi l’amministrazione comunale di aver perso sette mesi di tempo per riaprire il confronto con gli altri interlocutori, dopo che per anni l’esecutivo di cui egli era una delle massime espressioni non ha mosso un dito in tal senso. Per ritenere l’osservazione di Graciolini alla stregua di una battuta umoristica basta infatti semplicemente considerare che il Protocollo d’Intesa è stato approvato dal Consiglio Comunale di Gualdo Tadino nel novembre 2004 e che da due anni è operativo l’ospedale comprensoriale di Branca, con il Calai finito nel più completo abbandono. Questa uscita del “Graciolini bifronte”, comunque, non ci sorprende più di tanto, visto che già sulla questione cave ha avuto il medesimo atteggiamento: sottoscrizione da parte sua fino al maggio 2009 di tutte le delibere di giunta che autorizzavano la riapertura dell’attività estrattiva, inclusa anche quella di Cava Bologna, e poi, una volta all’opposizione, gridare al saccheggio del territorio montano, accusando l’attuale amministrazione comunale di regalare la montagna ai cavatori e mettendosi addirittura a capo di un non meglio precisato comitato no-cave. Infine il loquace consigliere di Rc, che mostra di avere la penna più veloce della memoria, continua ogni due per tre a vagheggiare di diatribe interne alla maggioranza. Capiamo le abitudini di Graciolini, che proviene da una legislatura (quella in cui è stato uno degli assessori di maggior peso) nella quale ogni riunione di giunta assomigliava ad una notte dei lunghi coltelli, ma dovrebbe anche riflettere che esiste pure un mondo in cui le forze politiche non stanno sempre e soltanto a litigare senza concludere nulla, ma dove invece lavorano e insieme producono risultati concreti per la città. Come in questo caso. E' comunque nostra intenzione smarcarci da questo modo di fare politica perpetrato dalle forze di opposizione, a colpi di pretestuosi quanto inutili comunicati, per dedicare il massimo del tempo e dell’impegno a cercare di risolvere i problemi legati alla difficile attualità economica e finanziaria che attanaglia il nostro territorio.