E ora la strada si complica, per non dire, è compromessa. Il GualdoCasacastalda fallisce l'occasione si prenersi i tre punti in casa contro il Città di Castello e vede scappare via i tifernati a quota 34 punti, con un vantaggio di 10 punti sul Sansepolcro terzultimo in graduatoria, un divario che per la regola del vantaggio degli otto punti vuole dire niente play out. Se al quadro aggiungiamo anche che la formazione del neo tecnico Bacci è distante ben sei punti anche dagli stessi biturgensi, allora si che il temporale è completo. Poprio il tecnico commenta la gara a fine partita: “I ragazzi non si sono risparmiati, restando in gara fino alla fine, a loro non posso davvero rimproverare nulla. Nella prima frazione è mancata lucidità, il gol potevamo farlo noi come potevano farlo loro, insomma c'era abbastanza equilibrio. Dop aver subito il gol abbiamo reagito cercando il pari con tutti gli sforzi, ho contato tre palloni non capitalizzati che potevano darci almeno un punto, dal momento che non sfruttiamo queste occasioni diventa poi difficile portare a casa le partite. L'aribtraggio? Non ha arbitrato male anche se su Pilleri la decisione a mio avviso è da rivedere, a mio avviso un fallo del genere era da seconda ammonizione. A parte questo non ci resta che guardare avanti senza mollare nulla”. In serata ospite della trasmissione Fuorigioco, il direttore sportivo Gagliardini: “La cosa positiva è che abbiamo avuto una reazione, siamo rimasti in partita, ce la siamo giocata, e questo è già un risultato dopo che nelle ultime settimane non eravamo stati all'altezza nemmeno di questo. Resta la sconfitta, ma è chiaro che ora l'ostacolo diventa anche psicologico visto che si fa veramente ai limiti dell'estremo. I conti si fanno alla fine quindi l'imperativo è lottare sino all'ultima giornata, perchè comunque andrà la città di Gualdo e i propri tifosi meritano la maglia sudata fino all'ultima giornata”. Sull'espulsione di Sgambato dopo l'accesa discussione con Dieme, come la giudica? “Secondo me ha sbagliato il nostro giocatore. Non so cosa sia successo di preciso, Dieme non mi è sembrato un elemento di disturbo visto che anche in campo si è limitato a fare la sua partuta senza atteggiamenti nervosi verso nessuno. Io dico che per noi è comunque un immagien che danneggia la nostra società oltre che penalizza la squadra, a gara finita è inutile buttarla in rissa, ora mi aspetto anche una squalifica abbastanza lunga, e quando tornerà a disposizione per noi vito l'andazzo, potrebbe essere anche finita”. Ci credete ancora alla salvezza oppure cominciate già ad impostare una rinascita? “Il campionato non è chiuso, solo la matematica ci imporrà sin da subito di voltare pagina. Noi come la squadra restiamo sul pezzo finchè c'è speranza. Chiudere nel migliore dei modi possibili diviene il nostro obiettivo”. Infine l'addio di Moroni, cosa ci dice? “Nonostante sia due anni più giovane di me dico che per me è stato un padre. Lui mi ha portato a Gualdo, e mi ha aiutato molto ad inserirmi in società e in questo ruolo, in un campionato che conoscevo appena e solo per le letture di giornale. Mi dispiace molto che abbia deciso di lasciare, anche se la speranza più viva è quella di un suo ritorno in sella il prima possibile, nel calcio mai dire mai”.
Gubbio/Gualdo Tadino
29/02/2016 12:15
Redazione