Gubbio: 40 Martiri, i 70 anni dall'eccidio

E' stata la vicepresdente della Camera Marina Sereni ad essere a Gubbio, ieri, per commemorare i 40 Martiri, durante le celebrazioni cittadine e religiose, in città come al mausoleo. Il Governo ha voluto così essere presente nel 70esimo anniversario dell'eccidio che, terribile come altri, ha segnato la Storia di una comunità e di un'intera nazione, unite per vincere il nazi fascismo. Il filo conduttore della giornata è stato quello del monito, sottolineato da tutti, affinchè politica, istituzioni e cittadini lavorino per la pace, la libertà, i diritti civili individuali e collettivi. La giornata di commemorazione è stata organizzata dall'associazione delle famiglie dei 40 Martiri chiamando le autorità civili e militari di tutto il comprensorio come i giovani che saranno gli uomini e le donne di domani: ad aprire il corteo sono stati infatti i consiglieri del Consiglio comunale dei più piccoli assieme ad alcuni volontari del servizio civile nazionale. Non sono mancati i sindaci dei comuni della fascia appeninica neo eletti lo scorso 25 maggio. Il corteo ha deposto corone d'alloro presso i monumenti al Milite Ingoto di Piazza 40 Martiri, la stele in via del Teatro Romano e presso l'edificio scolastico che accolse gli eugubini rastrellati. Presso il Mausoleo dei 40 Martiri le celebrazioni religiose sono iniziate alle 6.30 del mattino con la messa officiata dal vescovo Ceccobelli. La messa celebrata invece dopo i saluti istituzionali è stata officiata da don Pietro Bottacioli assieme a padre Giustino Casciano e don Ubaldo Braccini. E' stato il presidente Marcello Rogari ha ricordare il dolore vissuto dai familiari e da un'intera comuità del saluto portato annome dell'Associazione. “W la democrazia, W la libertà” le parole con le quali l'onorevole Marina Sereni ha chiosato il suo discorso. Alla giornata era presente anche Antonio Marionni, l'interprete tra i tedeschi e l'allora vescovo Beniamino Ubaldi per la trattativa che sperava di poter fare salva la vita agli 80 rastrellati eugubini. 40 di loro persero la vita barbarmente, legati tra loro in gruppi di 10, davanti alla fossa scavata da chi venne invece liberato.